Un nuovo spazio di cultura e bellezza al centro del Rione Sanità dove è stato ininaugurato lo Jago Museum all’interno della chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi. Dopo 40 anni di chiusura il magnifico edificio in stile barocco e rococò assume infatti nuova vita ed ospita al suo interno alcune delle opere più sensazionali dello scultore Jago: si potrà ammirare la Pietà ed il nuovo gruppo scultoreo di Aiace e Cassandra (nella foto), svelato per la prima volta in occasione dell’inaugurazione.

Rielaborazione della statua di Michelangelo, la Pietà di Jago ritorna al suo luogo d’origine dopo una serie di mostre. Proprio nella chiesa del Borgo dei Vergini infatti Jago realizzò, a porte chiuse, la scultura in marmo a grandezza naturale che rappresenta non una semplice riproposizione del celebre episodio biblico, quanto una rielaborazione in chiave moderna di un momento di raccoglimento e di dolore, in cui l’umanità si è identificata per secoli.

Jacopo Cardillo, meglio conosciuto con il nome di Jago, nato a Frosinone nel 1987, è l’artista del marmo, scultore dalle doti sopraffine, che dal 2016 ha vissuto e lavorato tra Italia, Cina ed America. All’età di 24 anni è stato selezionato da Vittorio Sgarbi per partecipare alla 54a edizione della Biennale di Venezia, esponendo il busto in marmo di Papa Benedetto XVI che gli è valso la suddetta Medaglia Pontificia; è stato anche professore ospite alla New York Academy of Art ed ha ottenuto numerosi premi nazionali e internazionali. In cinquemila hanno fatto la fila sotto la pioggia battente per visitare la mostra, tanti turisti, ma anche numerosi napoletani.

«La fila ha cominciato a formarsi già un’ora prima dell’apertura delle porte del museo - scrivono i gestori del museo - raggiungendo sia il Borgo dei Vergini che via Foria. Quando Jago ha aperto il portone della chiesa per dare il benvenuto ai primi ospiti, una folla trepidante attendeva di scoprire questo nuovo spazio di cultura e bellezza. Inizia così l’avventura dei giovani del Rione Sanità assieme a Jago, ormai adottato dal quartiere». La chiesa sarà gestita dall’artista ciociaro assieme alla Cooperativa La Paranza che da anni contribuisce alla rinascita del Rione Sanità, con la riapertura e la gestione delle Catacombe di San Gennaro, di quelle di San Gaudioso e attraverso le altre mille iniziative a cui dà vita.

Il nuovo polo museale si pone dunque come protagonista di due progetti che tentano di dare forma ai sogni dei giovani del quartiere: il progetto “Luce al Rione Sanità” e il progetto “Tornaccantà”. L’investimento fatto è ancora una volta sul capitale umano, definito la vera ricchezza di ogni territorio: «L’obiettivo è continuare a valorizzare e riqualificare spazi della città, di sottrarli all’abbandono e di metterli a sistema, nell’interesse sia di chi la visita, sia di chi la vive ogni giorno, formando contemporaneamente i giovani del territorio» commenta l’assessore al Turismo del Comune di Napoli, Teresa Armato.