NAPOLI. Dolore e profonda amarezza nell'animo per la scomparsa di Delia Morea (nella foto). Professionista della penna, intenta tra drammi e lotte, a riportare nei suoi romanzi, saggi, articoli e drammaturgie, gli stilemi di una Napoli ora storica e teatrale, ora sofferente e romantica, per molti particolari poteva persino riportare alla mente la figura di una rediviva Matilde Serao. Un'eredità quella lasciata da Delia Morea attraverso le sue fertili pagine, che si trasforma in una sorta di documentario storico, in una passionale raccolta di pensieri capaci di andare al di là del tempo e della vita. Scomparsa a 68 anni dopo una strenua lotta contro alcune gravi patologie polmonari, nonchè ulteriormente punita dall'arrivo della nefasta pandemia, Delia, sorella dell'attrice Antonella, lascia un grande vuoto nel mondo culturale napoletano. Lo stesso che da oggi riconoscerà in lei le gesta di una cronista soprattutto dell'anima. Di una donna in grado con una scrittura ricca di effetti emozionali di fermare le immagini di una vita tinta di umana e a tratti malinconica realtà. Autrice oltre che di numerosi romanzi, di alcune apprezzate opere teatrali, tra cui “Io e Giovanna”, Delia, lascia il ritratto di una donna fine e delicata animata da una grande sagacia letteraria. Innamorata e frequentatrice di quella stessa Isola d’Ischia capace di ammaliare personaggi come il “cummenda” Angelo Rizzoli e di incantare registi e attori come Billy Wilder, Jack Lemmon e Juliette Mills, l'indimenticabile Delia Morea, quasi come attraverso un album di fotografie, incarnerà perennemente i tratti di un personaggio sospeso nell'etere e per sempre legato alle visioni metaforiche di testi sinonimo di ideali, ora dolcemente sognanti, ora struggenti e amari. Con il suo ultimo libro “Romanzo in bianco e nero” candidato al “Premio Strega 2019”, ancora una volta, utilizzando lo sfondo del grande cinema di Vittorio De Sica e del fascismo, aveva colpito il lettore con una scrittura fluida e avvincente e con una storia in bilico tra la vita e la morte, ricca di di amore e di amicizia. Proprio come un prezioso scrigno colmo di storia e ricordi, da aprire ogni volta che il cuore lo richiederà, d'ora in avanti, grazie anche all'impegno della sorella Antonella, l'opera di Delia sarà a disposizione di quanti intenderanno seguire le tracce di una realtà divenuta oggetto di studi e riflessioni. Di una dimensione pullulante di personaggi fuoriusciti da travolgenti romanzi e di esseri pregni di storia e umanità. Così anche la “disperazione e l'incredulità” dell'attrice e sorella Antonella, espressa con dolore sulle pagine di Facebook , come la paventata “solitudine” di una donna di spettacolo privata del suo più grande affetto, si trasformerà in una missione tesa a confermare la costante presenza di chi continua a vivere nel cuore di chi resta. Per ora, la gentile figura di Delia Morea scompare dal mondo ma la sua geniale opera si unirà poco a poco con tutto ciò che ci circonda: l’amore, la storia del Teatro, il cinema, la città di Napoli, i profumi e le emozioni dell'isola verde. Delia rivivrà nel nome delle sue ricerche, dei suoi personaggi, lieta di avere tramandato ai posteri, il cuore, la cultura e le espressioni di un popolo intero.