La post-verità nasce dalla Storia letta con la lente dell’ideologia. Ai fatti reali si sostituiscono suggestioni, che diventano memoria comune. Così, la polemica sulla statua alla “Spigolatrice”, inaugurata a Sapri il 25 settembre si è concentrata sul “sessismo” e sul “maschilismo” del monumento, categorie del politicamente corretto, invece che sulla questione reale. La figura davanti alla quale Giuseppe Conte e i politici locali cantavano l’Inno di Mameli con la mano sul cuore è un pezzo della mitologia del Risorgimento. Luigi Mercantini voleva trasformare in leggenda una invasione di pochi affiliati a sette liberali, aiutati da criminali comuni. Lo storico Giacinto de’ Sivo, contemporaneo dei fatti, testimonia nella sua “Storia delle Due Sicilie dal 1857 al 1861”: a Montesano, gli uomini di Pisacane uccisero a fucilate un gruppo di mietitori di grano, che ritenevano essere spie. Tra loro c’era Rosa Perretti, 20 anni. La vera spigolatrice. Il prof. Gennaro De Crescenzo ha trovato conferma della ricostruzione in un documento dell’Archivo di Stato di Salerno. “Il giorno 30 di giugno alle ore 21, nel Comune di Montesano, distretto di Sala, è morta Rosa Perretti, di 20 anni”. La giovane donna avrebbe subito un tentativo di abuso prima della morte.

LA FACCIA NASCOSTA DI MAZZINI, NEI LIBRI E IN UN FILM

Giuseppe Mazzini era un esoterista. Credeva nella reincarnazione, era in contatto con la famosa occultista russa Elena Blavatsky e amico del Gran Maestro del rito massonico di Memphis-Misraim - al quale apparteneva anche Giuseppe Garibaldi - John Yarker. Lo scrive Cecilia Gatto Trocchi, la più importante studiosa italiana contemporanea dell’esoterismo, nel suo “Il Risorgimento esoterico” (Oscar Mondadori, 1996). Il dato non è messo in discussione: Giuseppe Macaluso, vicepresidente dell’associazione mazziniana Pensiero e Azione, ne parla in “Dante Foscolo, Mazzini e la Tradizione iniziatica” (Pensiero e Azione, 1965). Al substrato esoterico del Risorgimento è dedicato il libro di Pierluigi Baima Bollone “Esoterismo e personaggi dell’unità d’Italia” (Priuli & Verluca, 2011). Il fondatore della “Giovine Italia” è il personaggio centrale del film di Mario Martone “Noi credevamo” (2010), amaro bilancio del Risorgimento, ora disponibile su RaiPlay.