La zavorra dell’Italia? La “burocrazia borbonica”. È convinto Fabio Pammolli, docente al Politecnico di Milano, su Radio Radicale. Lo ripete il senatore del Pd Tommaso Cerno a Retequattro. Ma la burocrazia ottusa che scoraggia impresa e cittadini non c’entra niente con i Borbone. L’organizzazione della Pubblica amministrazione è quella di Cavour. “Nel modello organizzativo sardo-pienontese - ha scritto lo storico Guido Melis - gli echi della grande tradizione giuridica napoletana non potevano che essere sentiti come motivi di disturbo”. I regolamenti dovevano chiudere in una gabbia di ferro le diversità delle Italie preunitarie. “L’amministrazione - notava amaro il liberale Giuseppe Giannelli - è ridotta a un semplice fatto di pratica”. Esempi e norme si trovano “nei pareri del Consiglio di Stato e nelle risoluzioni del Ministero in casi simili”- E inorridiva di fronte al “frasario burocratico della antica amministrazione piemontese”, dei nuovi capi degli uffici. Da noi aveva precedenti solo “negli atti notarili delle peggiori epoche della letteratura”.