Il tour operator britannico Thomas Cook, attraverso una nota, ha annunciato a sorpresa la liquidazione, interrompendo con effetto immediato tutte le transazioni e mettendo così a rischio migliaia di vacanzieri. "Tutte le prenotazioni, inclusi voli e villeggiature, sono state cancellate", ha fatto immediatamente sapere l'autorità per l'aviazione civile del Regno Unito.

Secondo quanto riporta la Bbc, sono circa 600mila i clienti interessati, di cui 150mila solo in Gran Bretagna, secondo le cifre fornite dalla Autorità di Aviazione Civile. L'annuncio, riferisce l'emittente ha innescato "la più grande operazione di rimpatrio in tempi di pace" per portare a casa tutti i vacanzieri britannici che avevano prenotato il volo di ritorno con Thomas Cook. A rischio anche 22.000 posti di lavoro in tutto il mondo, di cui 9000 nel Regno Unito.

"Faremo a tutti i livelli il nostro meglio per far tornare i turisti a casa", ha detto il premier britannico Boris Johnson commentando la notizia. "In un modo o in un altro, lo stato interverrà per aiutare i turisti bloccati", ha detto ancora il premier parlando con i giornalisti a bordo del Royal Air Force Voyager con cui si sta recando a New York per l'Assemblea Generale dell'Onu. Difendendosi dalle critiche per il mancato intervento statale per un 'salvataggio' del tour operator, Johnson ha poi sottolineato che dare aiuti di stato per evitare la bancarotta sarebbe stato "un azzardo morale". "E' una situazione molto difficile ed ovviamente i nostri pensieri sono rivolti ai clienti di Thomas Cook, i turisti che possono incontrare difficoltà a tornare a casa".

Le dichiarazione del premier britannico sono arrivate dopo che la Civil Aviation Authority ha detto che il governo ha chiesto di avviare un programma di rimpatri per i turisti rimasti bloccati che inizia oggi e continuerà domenica 6 ottobre. "A causa del numero senza precedenti di clienti britannici attualmente all'estero che sono coinvolti da questa situazione, l'autorità di aviazione civile ha garantito un flotta di aerei da tutto il mondo per portare i passeggeri indietro in Gran Bretagna", si legge in una dichiarazione in cui si precisa che alcuni turisti rientreranno a bordo di voli commerciali.

L'annuncio della liquidazione è arrivato dopo l'incontro di ieri tra la società, i principali azionisti e i creditori, che hanno cercato fino all'ultimo i fondi necessari per evitarla. Secondo quanto comunicato, al tour operator servivano 250 milioni di dollari per garantire la continuità stagionale. "Negli ultimi giorni abbiamo lavorato molto per risolvere le questioni in sospeso che portassero a un accordo che garantisse il futuro di Thomas Cook per dipendenti, clienti e fornitori", ha dichiarato Peter Fankhauser, amministratore delegato di Thomas Cook.
"Sebbene un accordo fosse stato concordato, una richiesta aggiuntiva negli ultimi giorni di negoziati ci ha messo davanti a una sfida che alla fine si è rivelata insormontabile", ha concluso Fankhauser.

In Sicilia bloccati circa 200 turisti - Circa 200 turisti in un hotel Thomas Cook in Sicilia sono rimasti bloccati dopo che il tour operator britannico ha annunciato bancarotta. E' quanto riferisce un dipendente dell'albergo. "Stiamo aspettando istruzioni, abbiamo sentito la notizia attraverso i media", dice un membro dello staff dell'hotel Sentido Acacia Marina a Marina di Ragusa nella Sicilia sud-orientale. I turisti per lo più britannici, tedeschi e francesi "non sono arrabbiati, ma come noi, stanno aspettando informazioni" su ciò che accadrà.

Cancellati 46 voli in Spagna - In Spagna, nel frattempo, sono stati cancellati 46 voli (24 nelle Isole Baleari e 22 nelle Isole Canarie). E' quanto rivela Aena. Gli aeroporti spagnoli interessati dalle cancellazioni sono stati quelli di Fuerteventura, Gran Canaria, Lanzarote, Tenerife Sud, Minorca e Palma di Maiorca. In particolare nelle Isole Baleari, 14 dei voli cancellati hanno origine e destinazione a Minorca (sette di partenza e sette di arrivo) e 10 a Palma di Maiorca (cinque di partenza e cinque di arrivo). Dei voli che avevano come destinazione gli aeroporti delle Isole Baleari non ne è arrivato nessuno e nel caso dei voli di partenza i passeggeri vengono trasferiti su altri voli.

"Per Grecia è terremoto magnitudo 7" - "Un terremoto magnitudo 7, e lo tsunami deve ancora venire", afferma Michalis Vlatakis, presidente dei tour operator a Creta commentando la bancarotta. Questo fallimento, spiega il dipendente in una delle principali destinazioni di viaggio, "è un disastro per il turismo della Grecia". Thomas Cook, spiega Vlatakis, ha contratti con quasi il 70% degli alberghi di Creta. Soltanto quest'anno, conclude, "la compagnia, ha portato circa 400.000 turisti a Creta, di cui 20.000 sono ancora lì".