Rilancio della campagna vaccini anti covid, test e monitoraggio delle varianti, poche restrizioni e nessun lockdown, terza dose ai fragili. Boris Johnson illustrerà oggi la strategia del governo della Gran Bretagna per affrontare la pandemia durante l'autunno e l'inverno. La conferenza stampa del premier, fissata nel pomeriggio, farà seguito alle comunicazioni alla Camera dei Comuni da parte del ministro della Salute Sajid Javid. Come anticipa Downing Street, il piano del governo prevede infatti un rilancio della campagna vaccinale come prima linea di difesa contro il virus, accompagnata dai test, da una campagna di informazione e da un attento monitoraggio delle varianti del Covid.

"La pandemia non è ancora finita, ma grazie al nostro fenomenale programma di vaccinazione, nuove cure e test siamo in grado di convivere con il virus senza significative restrizioni alle nostre libertà", ha dichiarato il premier. "Oggi, illustrerò un piano chiaro per l'autunno e l'inverno, quando il virus ha un vantaggio naturale, per proteggere i progressi che abbiamo fatto", ha aggiunto Johnson.

Il governo ha anche ricevuto il parere definitivo da parte del comitato di esperti per la vaccinazione riguardo alla terza dose. Oggi, Johnson e Javid illustreranno anche le modalità di somministrazione delle terze dosi ai più vulnerabili. Questo programma, sottolinea Downing Street, è separato da quello per le terze dosi per gli immunodepressi. Secondo i dati resi noti da Downing Street, i decessi e i ricoveri in Inghilterra si sono mantenuti relativamente stabili nel corso dell'ultimo mese. Secondo le analisi, al 27 agosto la somministrazione delle due dosi di vaccino ha prevenuto 24.702.000 contagi e 112.300 morti.

In Gran Bretagna verrà offerta a giorni una terza dose del vaccino contro il coronavirus a chi ha più di cinquant'anni, agli operatori sanitari e a coloro che soffrono di malattie croniche o pregresse la cui salute è particolarmente a rischio in caso di contagio. Lo ha annunciato il governo britannico, che così prevede di vaccinare con una terza dose circa 30 milioni di persone. La raccomandazione del Jcvi (Comitato congiunto per la vaccinazione e l'immunizzazione) è che la terza dose, preferibilmente del vaccino Pfizer anche a chi ha ricevuto Astrazeneca, venga somministrata non prima di sei mesi dalla seconda. E anche in concomitanza con un vaccino antinfluenzale.

Il professor Wei Shen Lim, presidente del Jcvi, ha precisato che i primi a ricevere il richiamo saranno gli anziani che vivono in case di riposo, operatori sanitari e di assistenza sociale in prima linea, tutti gli adulti dai 50 anni in su, quelli di età compresa tra 16 e 49 anni con malattie pregresse e chi ha contatti continui con immunodepressi.