Migranti, oltre 5mila in Croazia
L’Europarlamento approva nuova redistribuzione rifugiati Renzi: L’Ue fu creata per abbattere i muri, non per crearli
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Gio 17 Settembre 2015 20:21
Sarebbero ormai oltre 5.400 i migranti che hanno raggiunto la Croazia nelle ultime 24 ore. La cifra è stata aggiornata dalla Croce Rossa. Nei prossimi giorni potrebbero arrivarne altrettanti, secondo la Croce Rossa croata, che riferisce di autobus che continuano a lasciare migranti in territorio serbo vicino al confine con la Croazia. Dopo aver annunciato che il Paese avrebbe consentito senza intralcio il passaggio dei rifugiati, le autorità croate hanno lanciato ieri l'allarme: "Se si tratta di migliaia, possiamo gestirli, ma se sono decine di migliaia semplicemente non abbiamo i mezzi", ha dichiarato il ministro degli Esteri Vesna Pusic all'emittente HRT. "Stiamo parlando con alcuni paesi, europei e non, per avere aiuto nel caso in cui il numero dovesse continuare a salire", ha aggiunto. I migranti vengono registrati e riuniti nel centro di raccolta di Jezevo, alla periferia di Zagabria. Durante la procedura "sono liberi di muoversi, non sono in prigione", ha voluto sottolineare il ministro specificando che una parte di questi rifugiati proviene da paesi in guerra, altri sono migranti economici.
La crisi sarà al centro di colloqui oggi a Zagabria tra il premier croato Zoran Milanovic e il cancelliere austriaco Werner Faymann. I paesi direttamente interessati dall'arrivo in massa di migranti dopo la chiusura ungherese sono Croazia, Slovenia e Austria. Le autorità croate avevano annunciato ieri che avrebbero consentito senza intralciarlo il passaggio dei rifugiati diretti verso altri paesi. L'Austria ha ripristinato ieri i controlli alle frontiere.
La Slovenia ha notificato alla Commissione europea l'intenzione di reintrodurre per un periodo iniziale di dieci giorni i controlli alla frontiera con l'Ungheria. Per l'esecutivo Ue la misura decisa dalla Slovenia, prevista dagli accordi di Schengen in caso di minaccia seria alla sicurezza interna, è "conforme alle regole". La Slovenia è il terzo Paese a notificare alla Commissione Ue la reintroduzione dei controlli alla frontiera, dopo Germania e Austria.
E' "critica" la "situazione igienico-ambientale"delle migliaia di migranti giunti al confine tra Serbia e Ungheria. "Non ci sono bagni né ripari, tutti dormono dove capita", testimonia all'Adnkronos Francesco Sinchetto, responsabile del progetto di volontariato di Intersos che ha raggiunto l'area di Horgos insieme ad un altro attivista dell'associazione e ad un mediatore culturale serbo.
Il Parlamento europeo ha intanto approvato la proposta della Commissione Ue di redistribuire 120mila richiedenti asilo da Italia, Grecia e Ungheria negli altri Paesi europei. L'Europarlamento, riunito in sessione plenaria a Bruxelles, ha approvato la proposta con 372 voti a favore, 124 contrari e 54 astenuti. Lunedì scorso i ministri degli Interni della Ue non sono riusciti a mettersi d'accordo sulla ricollocazione. Una nuova riunione straordinaria è stata convocata per il 22 settembre per cercare di superare le divisioni e arrivare a un accordo.
"L'Europa è nata per abbattere muri e non per costruirli, nella carta d'identità dell'Europa c'è scritto che siamo quelli che abbattono muri, non quelli che li costruiscono", ha detto Matteo Renzi parlando delle questioni legate ai flussi migratori nella conferenza con il primo ministro del granducato di Lussemburgo Xavier Bettel. "Se alcuni Paesi oggi sono in Europa, se l'Europa ha aiutato questi Paesi, è dovuto al fatto che il muro è andato giù e che l'Europa è un orizzonte, non una frontiera, un confine, un limite", ha sottolineato il premier.
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