Siria, l'offensiva continua
di Redazione
Ven 11 Ottobre 2019 14:53
Prosegue l'offensiva lanciata mercoledì dalla Turchia nel nord della Siria. Il ministero della Difesa di Ankara ha annunciato che sono "in totale 342 i terroristi neutralizzati" dall'inizio dell'operazione 'Fonte di pace'. Come riporta il canale 'Trt', secondo il bilancio ufficiale, la notte scorsa sono stati uccisi "altri 49 terroristi delle Ypg", le Unità di protezione del popolo curdo. I militari turchi usano il termine "neutralizzati" per indicare i miliziani uccisi o catturati.
Il ministero della Difesa turco fa sapere inoltre che un proprio soldato è morto e altri tre sono rimasti feriti; mentre, secondo quanto hanno denunciato gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, sono più di 70mila gli sfollati tra la popolazione civile.
Secondo quanto riportato dall'agenzia Anadolu, il ministro turco della Difesa, Hulusi Akar ha dichiarato che "il nostro obiettivo è porre fine all'esistenza dei terroristi, in particolare di Daesh e Pkk/Pyd-Ypg, a est dell'Eufrate e stabilire un corridoio di pace per garantire il ritorno dei nostri fratelli siriani nella loro terra, nelle loro case". Il ministro ha quindi dichiarato che l''Operazione fonte di pace' continua "con successo, come previsto".
UE - E arrivano le reazioni dell'Europa che "reagirà con forza, al massimo livello", alle parole del presidente turco Erdogan, che ha minacciato di inviare 3,6 milioni di rifugiati siriani in Europa, se Bruxelles definirà l'operazione militare turca nel nord della Siria come un'occupazione. Lo spiega un alto funzionario Ue, aggiungendo che si tratta di parole "totalmente inaccettabili", perché i rifugiati non possono essere usati come un'arma di ricatto.
RUSSIA - L'intervento militare della Turchia può portare a una fuga dei prigionieri dell'Is catturati dalle forze curde: lo denuncia Vladimir Putin, citato dall'agenzia 'Interfax', precisando di non essere certo che Ankara possa tenere sotto controllo la situazione.
TRUMP - In merito all'escalation, inoltre, Donald Trump è tornato a difendere su Twitter la sua decisione di ritirare le sue forze dalla Siria del Nord, mossa che di fatto ha dato luce verde all'attacco lanciato da Ankara: "La Turchia sta preparando l'attacco ai curdi da tanto tempo, combattono da sempre, noi non abbiamo soldati o militari da nessuna parte nei pressi della zona di attacco".
MEMBRO NATO - "Sto cercando di mettere fine ad una guerra senza fine, parlo con entrambe le parti" aggiunge. "Qualcuno vuole che noi mandiamo decine di migliaia di soldati nell'area e iniziamo di nuovo la guerra" afferma con tono evidentemente critico, ricordando che "la Turchia è un membro della Nato".
SANZIONI - "Altri dicono di starne di fuori, di lasciare che i curdi combattino le loro battaglie (anche con il nostro aiuto finanziario)" prosegue. "Io dico 'colpire la Turchia finanziariamente anche con sanzioni' se non gioca seguendo le regole, io controllo attentamente".
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