La Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, "da tenersi l'11 agosto, in relazione agli ultimi attacchi ucraini alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e alle possibili conseguenze catastrofiche". Lo ha detto una fonte della missione russa all'Onu, come riporta l'agenzia Tass, ripetendo le accuse agli ucraini.

Secondo Petro Kotin, presidente di Energoatom, che si occupa della gestione delle centrali ucraine, "i militari russi presenti nella centrale nucleare di Zaporizhzhia stanno attuando il piano di Rosatom con l'obiettivo di collegare la centrale alle reti elettriche della Crimea. Per fare questo bisogna prima danneggiare le linee elettriche della centrale" collegate alla rete ucraina. E, ha detto, "dal 7 al 9 agosto i russi hanno già danneggiato tre linee elettriche" e "in questo momento la centrale funziona con una sola linea di produzione, una modalità estremamente pericolosa".

Le forze russe hanno bombardato nella notte la periferia di Zaporizhzhia. Lo riportano i media ucraini che citano il vice sindaco di Zaporizhzhia, Anatoly Kurtev, secondo il quale tre case sono state distrutte e una trentina danneggiate nella zona di Kushuhum, a sud di Zaporizhzhia, dove una donna è morta.

Intanto sarebbero almeno i 13 morti e una decina i feriti provocati da attacchi russi nel distretto di Nikopol, nella regione ucraina di Dnipropetrovsk. Lo denunciano le autorità locali, secondo cui sono stati "lanciati 80 razzi contro quartieri residenziali", come riportano i media ucraini. "Il nemico ha lanciato un attacco deliberato e subdolo mentre le persone dormivano nelle loro case - ha scritto su Telegram il governatore della regione, Valentyn Reznichenko - Sono finite sotto il fuoco Marhanets e Myrove".