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LETTERA AI LETTORI

I pro palestinesi sono nazisti e non lo sanno

In un tempo in cui tutti cianciano di diritto internazionale, ci si dovrebbe rendere conto che per l’esistenza di uno Stato occorrono un territorio, dei confini e un governo

I pro palestinesi sono nazisti e non lo sanno

Emmanuel Macron

Cari amici lettori, la Francia, al solito, non ne combina una buona. L’ultima è l’intenzione, dichiarata da Macron, di riconoscere lo stato palestinese. Potreste ribattere che altri tre Stati europei l’hanno fatto, ma non mi convincereste, come non è stato convinto il governo italiano.

Probabilmente avrete compreso che non amo la Francia. Ci sono motivazioni storiche alla mia antipatia. Gli unici francesi che giovarono alla nostra città furono gli Angioini, che crearono il regno di Napoli e fecero molte opere pubbliche, dando anche sviluppo alle arti e alla letteratura napoletana. Quest’ultimo risultato, tuttavia, fu dovuto soprattutto all’esilio degli occitani, per la persecuzione del re di Francia contro il catarismo, diffuso in quella regione, l’Occitania, in cui si trova anche l’Angiò.

Finito il regno angioino nel 1441, cominciarono le invasioni dalla Francia: in particolare, si ricordano l'invasione di Carlo VIII nel 1494, la spedizione di Luigi XII nel 1501, l'assedio di Napoli del 1528 e l'occupazione francese del 1806-1815. E non è forse un caso che le altre lingue latine (italiano, spagnolo portoghese, catalano, occitano, rumeno) si parlino come si scrivono, mentre il francese è, sotto quest’aspetto, molto più vicino all’inglese, lingua di tipo germanico e non latino.

Torniamo a Macron e alla sua Francia, che ormai, anche se Macron non lo capisce, è inferiore all’Italia e valorizzata solo dal possesso della bomba atomica. In un tempo in cui tutti cianciano di diritto internazionale, ci si dovrebbe rendere conto che per l’esistenza di uno Stato occorrono un territorio, dei confini e un governo.

A nessuno viene in mente di riconoscere uno stato curdo o druso, benché si tratti di gruppi etnici ben precisi che popolano alcuni territori facilmente identificabili, e nemmeno la Catalogna, benché i catalani siano anch’essi un popolo antico, con una propria lingua e un proprio territorio, politicamente però appartenente alla Spagna. Esistono, al contrario, piccolissimi stati, come Monaco, San Marino, Andorra e il Liechtenstein, che hanno una storia, un territorio, confini e governi. Gli arabi di Palestina, al contrario, non hanno una storia.

Occupano due territori, la Cisgiordania e Gaza, che peraltro non sono nemmeno comunicanti. La Cisgiordania è da sempre sotto il controllo israeliano e ciò non meraviglia, sia per l’irrilevanza di Abu Mazen, sia perché si tratta di Giudea e Samaria, due regioni che più storicamente ebraiche non si può: basta leggere Bibbia e Vangeli per rendersene conto. Gaza fu presa da Israele all’Egitto e da Israele concessa agli arabi: ma il suo governo, costituito da un’organizzazione terroristica che maltratta la popolazione, non può avere considerazione in nessun campo.

Del resto, è in gran parte occupata dall’Idf e dipende da Israele per acquedotti, linee elettriche e ogni altra forma di civiltà. Dov’è, allora, questo immaginario stato palestinese e perché alcune nazioni europee lo riconoscono? Anche l’Unione Europea lo sogna e lo tiene in grande considerazione. Non a caso, circa venti anni fa, la professoressa inglese Bat Ye'or scrisse un magnifico libro, “Eurabia”, pubblicato in Francia nel 2006 e in Italia nel 2007, nel quale spiegava “come l’Europa è diventata anticristiana, antioccidentale, antiamericana e antisemita.”, elencando tutti i criminali provvedimenti dell’Unione fino a quel tempo.

Poi, però, la situazione è molto peggiorata. Dilaga un terribile e ripugnante odio razziale, denominato antisemitismo. La definizione è sbagliata, perché dovrebbe parlarsi di antisionismo. Anche gli arabi, infatti, sono semiti, al contrario degli indoeuropei, perché discendono da Sem e non da Jafet.

Ma gli arabi, specie se mussulmani, sono adorati dall’Unione, che soprattutto da loro si fa corrompere. Perfino il calcio europeo appartiene in gran parte agli arabi e i nostri campionati si svolgono in gran parte nella penisola araba. La cosa più orribile è che anche la popolazione italiana, molto più tollerante di quella di altri Paesi europei, è ormai profondamente intrisa di antisemitismo.

A Napoli, un ristorante scaccia clienti ebrei, un altro espone un cartello di divieto d’accesso per gli appartenenti a quella razza; anche pensioni e alberghi, in diverse parti d’Italia, hanno fatto simili cose vergognose. Il gruppo ebraico lgbtqai+ Keshet Italia è stato cacciato dal Pride: questi tipi che esaltano la devianza sessuale e tutte le diversità non tollerano quella della minoranza ebraica; lo stesso accade ogni anno e in ogni parte d’Italia alle celebrazioni della resistenza (antinazista!). ove non è gradita la “brigata ebraica”.

Si affiggono periodicamente, a Napoli, manifesti antisionisti. Il Consiglio comunale ha approvato una mozione che impegna il sindaco Gaetano Manfredi e la sua amministrazione «a rescindere ogni collaborazione istituzionale con enti, associazioni e istituzioni israeliane che siano espressione diretta dell’attuale governo israeliano».

Questa settimana un uomo e il figlio di sei anni, all’autogrill Villoresi, a Lainate, in provincia di Milano, sull’autostrada A8, sono stati aggrediti perché ebrei, perché potavano la kippah. Potremmo continuare con le schifose dimostrazioni di studenti pro pal e altro. Ma credo di aver detto abbastanza. La conclusione è che questi "pro pal" sono nazisti e non lo sanno. Sono, anzi, molto peggiori dei nazisti, perché quelli credevano di difendere la propria razza.

Costoro, al contrario, tifano per una razza diversa e, soprattutto, per i suoi vertici terroristi. I nazisti volevano difendere i tedeschi come loro, questi invece i propri nemici: gli omosessuali i cui simili i musulmani mandano a morte, le femministe certo non ignare che le donne musulmane sono schiave e vengono anch’esse messe a morte se provano a liberarsi. Non solo soltanto nazisti, ma anche incredibilmente stupidi.

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