Cerca

il contrappasso

Stellantis investe13 miliardi in Usa. Landini: “Boicottiamo la Serie A”

Inutile dire che sapeva benissimo la figuraccia che avrebbe fatto l'altra sera a “Di Martedì” definendo la Meloni, “cortigiana di Trump”, ma ha ottenuto ciò che voleva

Stellantis investe13 miliardi in Usa. Landini: “Boicottiamo la Serie A”

Maurizio Landini

Inutile dire che Landini sapeva benissimo la figuraccia che avrebbe fatto l'altra sera a “Di Martedì” definendo la Meloni, “cortigiana di Trump”, ma ha ottenuto ciò che voleva: un po' di pubblicità spicciola in più, nel momento in cui il governo s'apprestava ad approvare la finanziaria 2026 che si preoccupa innanzitutto di famiglie e stipendi, con l'ok delle agenzie di rating. Vale la pena di regalargliene dell'altra? Personalmente, ritengo di no!

Tanto più che la Presidente del Consiglio, gli ha replicato con ironia e sarcasmo, mettendolo praticamente in ridicolo, sottolineando che si tratta solo di "un'altra splendida diapositiva della sinistra: quella che per decenni ci ha fatto la morale sul rispetto delle donne, ma che poi, per criticare una donna, in mancanza di argomenti, le dà della prostituta”. Purtroppo, causa Meloni, Landini “schizofreneggia” ogni giorno di più.

Da qualche tempo, mi chiedo – e non solo io – da che parte stiano il gatto e la volpe del secondo millennio: Landini e Schlein In verità, mi piacerebbe sentirlo direttamente da loro che non lo faranno mai, perché sono convinti che “si fa ma non si dice”. Allora mi cimento a farlo io sulla scorta dei loro comportamenti.

Anche perchè, ormai è evidente, e non solo da oggi, che ha cambiato attività, ma senza, ufficializzare il proprio cambio di status professionale. Sicché è sempre il capo della Cgil, ma non si interessa più delle questioni se dei lavoratori, delle loro esigenze, delle fabbriche che chiudono e si è messo ad organizzare scioperi e manifestazioni contro il governo che guarda caso, cominciano pacificamente, ma finiscono sempre in maniera violenta, con vetrine negozi spaccati, cassonetti svuotati e lanciati, come, sassi, pietre e bottiglie e aggrressioni alle forze dell'ordine.

E dulcis in fundo, bloccando le citta, strade ed autostrade, vandalizzando, stazioni ferroviarie, metropolitane, autobus. Certo, fino a che le questioni sul tappeto riguardavano l'Italia, lavoratori, giovani, scuola, famiglie, anziani, pensioni, ecc. avevano un senso e, quando pacifiche, andavano, giustamente, condivise.

Ma adesso che sostiene, un giorno si e l'altro pure, che la gente non arriva a fine mese, che senso ha, caro segretario firmare ben 22 contratti collettivi al di sotto dei 9 euro lordi (ovvero 5 euro netti) l'ora che non risolvono il problema, ma lo peggiorano?

Per altro, per altro senza di re una parola contro Stellantis ex Fiat che qualche giorno fa ha annunciato investimenti per 13 miliardi e 5mila assunzioni negli Usa, cancellando le proprie or igini italiane e dimenticando quanto deve, per quello che è oggi, al nostro Paese.

Rammentiamoglielo: dal 1975 al 2012 ha ricevuto dallo Stato, ben 220miliardi di euro pari, cioè, a ben 425.979 miliardi e 400milioni di lire, cui va aggiunto quanto ha ricevuto dal 1899 anno di fondazione al 1974 e dal 2012 ad oggi. E non è poco. Senza dire dei privilegi economici di cui ha goduto e che ben il 50% dei contributi incentivanti, dal 2000 in avanti sono serviti a realizzare modelli prodotti all’estero e venduti in Italia.

Anche allora Landini tacque, in cambio di un po' di spazio su “Stampa” e “Repubblica” proprietà Exor di Agnelli-Elkann e la sinistra non gli fu, ne lo è oggi, da meno.

Ma ora che il governo ha deciso di mettere al centro della propria azione il ceto medio, tagliando l'Irpef e più risorse per le famiglie e la casa, Landini, Schlein e il presidente di Confindustria Orsini si mettono di traverso. I primi due sbraitano che “la manovra ci porta a sbattere”, il terzo che la crescita non si fa tagliando l'Irpef ai lavoratori. Ma le banche si sono dette pronte a sottoscrivere un contributo di 4,3, miliardi per il 2026, 4,4 nel 2027 e 2,3 nel 2028.

La realtà è che, purtroppo, il problema di Landini – poiché a palazzo Chigi, c'è un governo che non gli piace - non è più quello dei lavoratori bensì la “rivolta sociale” per combatterlo e provare a farlo saltare, mettendo sottosopra il Paese. E allora ogni occasione è buona per fare guerriglia, anche quelle di Gaza e Palestina, che ormai sembrano avviate a conclusione grazie anche – come riconosciuto da Trump, Europa, Paesi del MO, ma non dalla sinistra italiana – al ruolo svolto dall'Italia.

Il che a mister Landini non interessa e, addirittura, proclama lo sciopero del calcio, invitando i tifosi a disertare prima lo stadio di Udine per boicottare la partita con l'Israele valida per la qualificazione ai mondiali 2026 di martedì scorso, con lo scontato corollario “guerrigliero” contro la polizia di un centinaio di propal a volto coperto e due colleghi di Rainews e di video Local Team,  feriti durante gli scontri.

E non ancora soddisfatti delle “eroiche geste” di martedì i Propal guidati da “landinescu” hanno deciso di boicottare anche la serie A di calcio. Invitando, per “sabato 25 ottobre i tifosi a non andare allo stadio” ma “in piazza” con loro, invito firmato da una fantomatica e bizzarra “Democrazia al lavoro”. Che cosa sia e da dove arrivi nessuno lo sa, ma si capisce che è figlia della fervidissima fantasia di Landini: e della“rivolta sociale”. “Democrazia al lavoro”? No, “rivolta alla democrazia”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori