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Decreto coesione, è legge. Fitto: introduce modello orientato a risultati

Via libera definitivo della Camera

Decreto coesione, è legge. Fitto: introduce modello orientato a risultati

Il ministro Raffaele Fitto

Via libera definitivo della Camera al Decreto Coesione, che diventa così legge. «Con l'approvazione alla Camera il Decreto Coesione è Legge dello Stato. Siamo di fronte a un importante traguardo per il Governo e ad un segnale di cambiamento per il Paese, perché questa riforma restituisce trasparenza e responsabilità alla gestione dei fondi della coesione, recuperando i ritardi del passato e rendendo più efficaci gli investimenti della politica di coesione», dichiara il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto.

«L'obiettivo prioritario della riforma è quello di introdurre nella politica di coesione il modello orientato ai risultati - già sperimentato con successo nel Pnrr - attraverso l'individuazione dei settori prioritari strategici degli interventi e un sistema di cronoprogrammi e verifiche periodiche - aggiunge -. Questi presupposti permetteranno di migliorare la qualità della spesa e consentiranno alla politica di coesione di incidere concretamente sullo sviluppo dei territori e sull'incremento della qualità della vita dei cittadini». 

«La riforma, condivisa con la Commissione europea, è frutto di un percorso comune anche con le Regioni, le Province e i Comuni. Il decreto ha ricevuto, infatti, il parere favorevole della Conferenza unificata, al netto del parere contrario di una sola Regione. E a chi, in questi giorni, ha provato ad accusarci che questo processo di riforma avrebbe ostacolato la spesa, ricordo che dal dicembre del 2022, da quando sono entrati in vigore l'accordo di partenariato e quindi le decisioni previste per i singoli programmi, nulla ha impedito di spendere le risorse - spiega Fitto -. La nuova legge contiene disposizioni importanti, fra queste, anche quelle che consentono alle Regioni che non hanno ancora firmato gli Accordi di coesione (Campania, Puglia e Sardegna) l'assegnazione delle risorse ad esse imputate programmaticamente per la realizzazione di interventi di pronta cantierabilità», spiega il ministro.

«Non solo. - prosegue - La legge prevede la destinazione alle Regioni del Mezzogiorno delle risorse del Fondo perequativo infrastrutturale, nonché l'incremento nella misura 40% delle risorse dei fondi pluriennali di investimento già istituti e delle risorse dei programmi di spesa in conto capitale finalizzati alla crescita o al sostegno degli investimenti di nuova istituzione».

«Il decreto - legge contiene, infine, specifiche disposizioni relative ai programmi finanziati dalle risorse della politica di coesione europea 2021-2027 di titolarità delle Amministrazioni centrali, allo scopo di - spiega Fitto -: sostenere l'occupazione e rendere più efficiente il mercato del lavoro nelle regioni del Mezzogiorno; contrastare la povertà educativa e di migliorare l'offerta educativa, anche di tipo tecnico - professionale; favorire la mobilità, anche dall'estero, verso le aree del Mezzogiorno e di rafforzare il capitale umano dedicato allo sviluppo e al funzionamento delle infrastrutture di ricerca nelle aree del Mezzogiorno; sostenere la rigenerazione urbana, contrastare il disagio socio-economico e abitativo nelle aree caratterizzate da rilevanti criticità sociali ed economiche, nonché per promuovere la mobilità "green", l'inclusione e l'innovazione sociale, nei territori delle Città metropolitane; sostenere gli investimenti nelle aree industriali produttive ed artigianali localizzate nei comuni superiori a 5.000 abitanti ubicati nelle regioni del Sud; promuovere le iniziative relative ai luoghi della cultura; rafforzare i presidi di legalità e gli strumenti di prevenzione e il contrasto dei fenomeni criminali nelle aree del Mezzogiorno», conclude Fitto.

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