Cerca

il punto

Altro che leader, alla sinistra serve ‘nu miedeco de’ pazz’

A lorsinistri, non piace che l'Italia cresca nonostante loro

Meloni ad Atreju: «Ci hanno augurato ogni male, compatti fino a fine governo»

Giorgia Meloni ad Atreju

Un esercito di presunti “capetti”, ma senza un leader e una schiera di “miedici d'e pazze” di scarpettiana memoria, per tentare di districarsi fra normalità e follia. Sicché, una ne fanno, cento ne pensano, ma mille ne sbagliano. Basta riflettere cosa sono stati capaci di fare e cosa ancora pensano di fare i loro adepti in due settimane Sono scesi in piazza - su sollecitazione di Cgil e Usb, per dire “basta alla guerra e all'eccidio dei palestinesi”, ma con violenti, teppisti, maranza, Propal e circoli sociali, hanno preparato la miscela esplosiva necessaria per fare esplodere la finta protesta dei lavoratori (che non c'erano) in una vera e propria guerriglia. In pratica ciò che gli serviva per giustificare le “aggressioni” politiche al governo e quelle violente alle forze dell'ordine, una settantina delle quali sono rimasti feriti, a Napoli hanno bruciato l'immagine della Meloni e su un muro Torino è comparso un: “Meloni come Kirk”, bloccato città, strade, porti e stazioni ferroviarie. Non hanno fermato la guerra a Gaza, dove la flottilla non è riuscita ad entrare, per il blocco d'Israele, e portare gli auiti anche perchè hanno rifiutato le proposte di Tajani, prima, di consegnare le derrate tramite la chiesa, e quella di Mattarella, dopo, di fermarsi. Così il campo largo è finito a pezzi, il Pd col Colle, Conte non sa, Avs avanti, sì, dove? Ma proseguire significherebbe sfondare il blocco navale e commettere un reato, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero. Ma i loro obiettivi primari: “incendiare” le principali città, instillare violenza e odio contro gli avversari, creare caos, e problemi al Governo e bloccare l’Italia, mettendo a rischio la vita dei “flottillianti”, quella dei militari delle navi che il ministro Crosetto ha inviato per proteggerli e ingigantendo il rischio di di una guerra totale. Intanto è tempo di elezioni regionali in programma, oggi e domani nelle Marche e in Valle D'Aosta; 5 e 6 ottobre in Calabria; 12 e 13 in Toscana e 23-24 novembre in Campania, Veneto e Puglia.
Purtroppo, per loro, dopo le tante batoste subite in questi due anni dalle urne e i risultati portati a casa dal governo Meloni, “lorsinistri” hanno finito per perdere completamente la testa e gli sono saltate le traveggole. Alla faccia, infatti, delle madame “ciucciuvettole” che continuano a sparare sull'esecutivo Meloni, i conti del Paese migliorano e la sua credibilità internazionale cresce. Lo confermano i numeri dello sviluppo: l’Ocse che conferma la crescita del Pil 2025 al + 0,6 e le tre principali agenzie di rating (Fitch, Moody’s e S&P) che assegnano all'Italia, outlook positivi, come tutte le altre. Gli analisti di Equita e Intesa Sanpaolo prevedono upgrade che potrebbero portare risparmi significativi sugli interessi del debito.
Il Sole 24 Ore Radiocor e Fitch prevedono che il rapporto Deficit/Pil cali nel 2025 al 3,1% e quest'ultima stima anche “un'ulteriore riduzione del deficit nel triennio 25-27 del 3,1% del Pil, grazie a una performance del gettito fiscale e ritiene “probabile che il governo continui con modeste misure di sgravio, in linea con gli obiettivi fiscali e ipotizza, una crescita dello 0,6% nel 2025, che accelererà a una media dello 0,8% nel biennio 26-27, grazie a domanda interna e investimenti. E sempre Fitch segnala un aumento modesto del debito dal 135,3% del Pil 2024 al 137,5% nel 2026, riflettendo gli aggiustamenti stock-flussi legati principalmente al regime di “superbonus”. Il rapporto debito/Pil diminuirà di 1 punto percentuale all'anno, raggiungendo il 134% entro il 2030. Ancora dall'insediamento del governo ad oggi l'occupazione è cresciuta di 1,3 milioni di unità, e il tasso d'occupazione tocca il 62,7% soprattutto di lavoratori a tempo indeterminato e autonomi; mentre quello di disoccupazione è sceso dal 7,8 al 6,6% minimo storico e crescita dal 51,6 al 53,7% l'occupazione femminile, che al Sud ha toccato quota, 6 milioni e mezzo pari al 50,1%.
Ma lo dimostrano anche i 16 minuti d'intervento, “senza peli sulla lingua” della Meloni all'Assemblea Generale dell'Onu di giovedì. Nel corso del quale ha inferto un duro attacco alla Russia per «la ferita inferta al diritto internazionale»; una severa critica all'Israele che reagendo ad Hamas, ha «superato il limite del principio di proporzionalità e infranto “norme umanitarie causando una strage tra i civili» e ha dettto “sì alle sanzioni a suo carico”. Prendendosela anche con l'Europa i cui “piani verdi stanno portando alla deindustrializzazione molto prima che alla decarbonizzazione”; e con la Russia che da «membro permanente del Consiglio di Sicurezza, ha calpestato l’articolo 2 dello Statuto dell’Onu, violando l’indipendenza politica di un altro Stato sovrano, per annetterne il territorio”. E Putin continua “a non accogliere alcun invito a sedersi al tavolo della pace». More solito, anche su questo Schlein, Conte & C, hanno frignato. E per madamElly - ha tentato di intestarsi i meriti dell'invito (il cui esito è ancora tutto da verificare) di Mattarella e Tajani ai volontari per la mediazione della chiesa - la Meloni “fa la vittima e blocca l'Europa”. A lorsinistri, non piace che l'Italia cresca nonostante loro. E, non sapendo cosa fare provano a moltiplicare il numero dei “miedeco d'e pazze”, come a dire: entrino, entrino signori che più persono entrano più animali si vedono.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori