Si tratta ancora. Il vertice sulle autonomie a Palazzo Chigi si conclude, dopo oltre tre ore, con un nuovo rinvio: Conte, i due vice e i ministri interessati si riaggiorneranno giovedì mattina alle 8.30. Benché il dialogo proceda in un "clima positivo", di fatto anche oggi non esce un testo definitivo sull'autonomia differenziata. Dal fronte M5S, a quanto apprende l'Adnkronos, tanti ancora i nodi da scogliere. In particolare, riferisce una fonte di primo piano, il M5S non è d'accordo sul cosiddetto costo medio -uno dei temi centrali nella partita autonomie- ma anche sul Vas, acronimo di Valutazione ambientale strategica, su Sovraintendenze, Autostrade, Ferrovie, Porti e Scuole.

E anche sulla parte finanziaria, dove nel vertice della settimana scorsa sembrava essere stata raggiunta un'intesa, in realtà -stando a fonti M5S e Lega- alcuni nodi sarebbero ancora da sbrogliare e, proprio per questo, si attende la presenza al tavolo del ministro Giovanni Tria, oggi assente all'appuntamento a Palazzo Chigi perché impegnato all'Eurogruppo a Bruxelles.

Stando almeno alla lunga lista snocciolata sui punti di disaccordo, la strada appare ancora lunga prima di chiudere. Una dilazione dei tempi che potrebbe acuire le tensioni tra i due alleati di governo. E soprattutto far lievitare i malumori dei governatori interessati -Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna- che già nei giorni scorsi non hanno mancato di sottolineare il loro disappunto per i continui rinvii.