Brunetta contro gli statali: «Basta smart working, bisogna tornare in ufficio»
di Redazione
Lun 15 Febbraio 2021 20:11
Brunetta contro con gli statali: «Basta smart working, bisogna tornare in ufficio». Sono queste le prime dichiarazioni del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, nel nuovo ruolo già ricoperto ai tempi del governo Berlusconi IV. Brunetta dichiara subito guerra agli statali.
Brunetta agli statali: «Tornare subito in ufficio»
«Dobbiamo riaprire tutto: gli enti locali e i tribunali devono funzionare, così come funzionano gli ospedali. Smettiamola per favore, basta: si torni subito a lavorare» - tuona Renato Brunetto in un'intervista a TgCom24 - «Come lavorano polizia, vigili del fuoco, carabinieri, che vanno a lavorare e non lo fanno certo in smart working, devono fare lo stesso tutti i dipendenti pubblici».
Brunetta: «Io sono alla Camera, tornate a lavorare»
Al momento il 40% dei dipendenti pubblici è in smart working: una cifra consistente, anche se lontana dal picco del maggio 2020, quando era l'87% degli statali a lavorare da casa. Sono migliaia gli statali che potranno usufruire, fino al 30 aprile, della versione 'semplificata' dello smart working per l'emergenza coronavirus. Il ministro Brunetta aggiunge: «Io sono alla Camera, con tutti i miei collaboratori, a lavorare: votiamo in un’aula, distanziamento, sicurezza, sanificazione certamente, ma si è tornati a lavorare». Intanto, Renato Brunetta ha nominato a capo del suo gabinetto Marcella Panucci, 50 anni, già dg di Confindustria.
Brunetta, l'ira dei sindacati: «Dichiarazione di guerra»
La reazione alle parole del neo-ministro da parte dei sindacati dei dipendenti pubblici non si è fatta attendere. «Una vera e propria dichiarazione di guerra alla Pa.
Non solo Brunetta ha tagliato salari e diritti dei dipendenti pubblici, come la tassa sulla malattia e l'esclusione dal salario accessorio, ma ha anche messo alla gogna i lavoratori e le lavoratrici del pubblico» - il commento dell'Usb - «Ora c'è anche l'invito al rientro in massa nel pieno di una pandemia, come se i lavoratori pubblici siano stati finora comodamente seduti sul divano di casa.
L'idea di Brunetta è quella di una Pa subordinata agli interessi delle imprese e non ai bisogni dei cittadini».
Critica anche la Cgil: «Scelta incomprensibile, che va contro i concetti di coesione, innovazione e investimenti per gestire la transizione digitale e organizzativa in modo democratico e partecipato».
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