Conte ad Atreju con il figlio: «Mai avuto tessere di partito»
di Redazione
Sab 21 Settembre 2019 12:55
«Non ho mai frequentato il Pd, non sono mai andato a un convegno del Pd, non ho la sua tessera, né la tessera di nessuno partito..."». Così il presidente del Consiglio di Giuseppe Conte, ospite ad “Atreju" all'isola Tiberina a Roma. «Sono qui per confrontarmi, senza nessuna piaggeria» e per avere degli «stimoli» ha detto ancora. Il premier è arrivato mano nella mano con Niccolò. «Oggi è il mio turno, sono il papà... A chi lo lascio mio figlio?» “giustificando" così la presenza del bambino.
«A Davos con Merkel è stato un ampio ragionamento, in un clima di rilassatezza, non certo la denigrazione di una forza che sosteneva il governo» ha precisato, intervistato da Bruno Vespa, in merito al video “rubato" di Davos, relativo alla Lega. «Salvini su questa cosa ci ricama su, nelle dichiarazioni, sui social'».
Ma intanto «il progetto riformatore ha bisogno di un arco temporale di almeno 2 o 3 anni» ha detto Conte, spiegando anche che sul futuro come candidato premier alle elezioni «il presente è già abbastanza sfidante e guardare al futuro è come un salto nel buio». Un futuro nel quale «mi pare praticabile» ha poi risposto il premier, in merito all'ipotesi di tassare merendine, bibite gassate e biglietti aerei.
TAP - E ancora: «Il Tap si farà ma il futuro non è nelle trivellazioni - ha detto Conte -. Elaboreremo una legge in base alla quale diremo no a nuove concessioni, il che non vuol dire che quelle in corso saranno annullate».
IVA - «Per realizzare un progetto concreto ho accettato questa sfida» del Conte bis. «Vogliamo evitare l'incremento dell'Iva» ha detto il premier a Vespa che gli ha chiesto di confermare quanto affermato poco prima, sul fatto che il governo vuole contenerne l'aumento. «Pensavo di aver detto “evitare" - ha affermato il presidente del Consiglio - ma mi devo fidare del dottor Vespa...».
MIGRANTI - La questione dei migranti «l'ho molto battuta con Macron e sarò testardo fino alla fine. La redistribuzione non può limitarsi ai richiedenti asilo, anche perché le procedure richiedono tempo. I migranti che arrivano l'Italia non se li terrà da soli, non lo accetterà - ha detto Conte -. L'Italia non può essere primo approdo di chiunque voglia arrivare».
SALVINI - «Nel pomeriggio qui verrà Orban, chiedetegli perché in Europa non ha seguito Salvini. La Lega si è trovata isolata, con alte forza più a destra di Visegrad» ha detto il premier, che - parlando poi dell'“altro" Matteo - ha precisato di «non aver mai sentito Renzi durante la formazione del governo» giallorosso, perché «mi sono sempre relazionato con il segretario del Pd, Zingaretti». Renzi “demolition man"? «Non ho motivo di credere che in questo momento abbia questa funzione...».
MELONI - All'arrivo del presidente del Consiglio, parlando alla platea, Giorgia Meloni - dopo aver sottolineato che «noi siamo i veri democratici, cerchiamo sempre il confronto» - ha chiesto di accogliere Conte «con un applauso, perché la sua presenza qui è coraggiosa e non era scontata». E l'applauso dei militanti Fdi c'è stato.
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