NAPOLI. "Eravamo arrivati al cuore del sistema criminale che operava nel cuore dello Stato. Eppure nelle decine di interrogatori e testimonianze da me rese alla Procura di Salerno ci sono fatti illeciti gravissimi mai più investigati e nominativi di persone che ancora oggi ricoprono ruoli di primo piano, anche nella magistratura. Il ministro del grido 'onestà, onestà' è stato davvero sfortunato". Lo scrive su Facebook il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che in un lungo post commenta le recenti dimissioni di "molti dei più stretti collaboratori" del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ripercorrendo vari momenti della sua carriera da pm. Dell'ex direttore del Dap Francesco Basentini, de Magistris ricorda che "ebbi modo di interessarmi nell'indagine Toghe Lucane mentre ero pm alla Procura di Catanzaro, quando effettuai nel giugno del 2007 alcune perquisizioni anche a magistrati per reati gravi". Basentini, ricorda de Magistris, "mi denunciò alla Procura di Salerno, procedimento archiviato per assoluta infondatezza". Il nome dell'ex direttore dell'Ufficio detenuti del Dap Giulio Romano, invece, "emergeva agli atti dell'indagine della Procura di Salerno, con riferimento a condotte relative a componenti del Csm. Romano era membro della sezione disciplinare del Csm: ricordo un'intercettazione telefonica in cui un magistrato della Dda di Potenza, da me indagato per fatti assai gravi, interloquiva con magistrati del Csm sollecitando l'intervento nei miei confronti. Romano è stato estensore della vergognosa sentenza disciplinare, presidente Nicola Mancino, in cui fui trasferito da Catanzaro e mi furono tolte le funzioni di pubblico ministero mentre ero arrivato al cuore del sistema in cui diversi magistrati erano anelli fondamentali della catena criminale. Tolsero chi indagava su corrotti, corruttori e mafiosi e lasciarono al loro posto i magistrati collusi". 

De Magistris ricorda quindi di aver testimoniato "ogni cosa alla Procura di Salerno, competente sui magistrati del distretto di Catanzaro. Accertarono la totale correttezza del mio operato e dimostrarono gravissimi illeciti commessi ai miei danni anche da parte di magistrati, con particolare riferimento ad interferenze criminali nelle indagini Toghe Lucane, Poseidone e Why Not di cui ero titolare". Ma, prosegue, "quando i pubblici ministeri di Salerno eseguirono perquisizioni nei confronti di indagati eccellenti furono fermati anche loro. Puniti e trasferiti. Il presidente dell'Anm Luca Palamara, segretario Giuseppe Cascini, disse 'il sistema ha dimostrato di avere gli anticorpi'. Frase sinistra. Il Csm, presieduto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sospese il procuratore della Repubblica di Salerno Apicella e trasferì i due sostituti, Verasani e Nuzzi". Infine, "uno dei magistrati della Procura generale della Cassazione che si occupò dei profili disciplinari con riferimento alle indagini di Salerno era Riccardo Fuzio, poi divenuto procuratore generale della Cassazione e recentemente dimessosi per il coinvolgimento nelle indagini condotte dalla Procura di Perugia".