"Non è il caso di giocare a nascondino con 15 miliardi di euro per fare la flat tax. Anche perché lo devono dire a tutti gli italiani dove troveranno questi soldi. Spero che siano risorse fresche che servano alla flat tax senza che si tolga nulla agli italiani". Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio parlando a Taranto con i giornalisti a proposito di flat tax e manovra di bilancio.

"Sulla manovra il tema - ha affermato - non è se anticiparla o meno, per me si può fare pure domani. Il tema è cosa ci mettiamo dentro. Stamattina ho sentito Garavaglia che non vuole dire dove sono i 15 miliardi di euro della flat tax 'altrimenti Di Maio me li ruba'. Non vorrei che per fare la flat tax - ha sottolineato il ministro Di Maio - si voglia togliere qualcosa agli italiani. Sono sicuro che non sarà cosi ma è meglio dirlo perché per me bisogna disinnescare le clausole di salvaguardia Iva che significa evitare aumenti Iva".

A stretto giro la risposta di Garavaglia: "Non ci interessa fare polemiche. Noi abbiamo tutto chiaro. Vediamo anche le altre carte". E a margine di un evento al Sole 24 Ore ribadisce che le risorse ci sono: "Ma certo. Abbiamo diversi modelli che stiamo affinando per poi scegliere insieme a Salvini e agli altri amici il modello migliore. A valle di quello ci sono costi, coperture e quant’altro".

Per Di Maio" si può fare una legge di bilancio, anche in deficit, se ci crea centinaia di migliaia di posti di lavoro". "Va bene la flat tax - ha spiegato - ma, se abbassiamo il cuneo fiscale per gli imprenditori, cioè se togliamo un po' di tasse dagli stipendi che pagano gli imprenditori ai lavoratori, beh aumenteremmo i posti di lavoro in Italia. E noi presenteremo la nostra proposta nella legge di bilancio. Che si può fare domani o tra tre mesi ma ci devono dire dove ci sono le risorse. Perché la Lega ha vinto le elezioni europee e quindi è anche giusto che proponga e si prenda le sue responsabilità", ha concluso Di Maio.

Il vicepremier è poi intervenuto sul tema dei mini Bot: "Sono rimasto molto colpito dal fatto che la Lega abbia cambiato posizione. Io non sono affezionato ai mini Bot ma al fatto che lo Stato debba pagare i crediti delle imprese. Lo Stato deve pagare i suoi debiti. Poi li si chiami come si vuole. Per me è molto importante, perché ne va della credibilità dello Stato. Non puoi chiedere di pagare le tasse alle imprese e poi tu non paghi le imprese", ha detto.

Ex Ilva - "Il problema immunità penale perché non c'è più. Questo è il nostro obiettivo. Non è assolutamente un atto contro i lavoratori, né contro Arcelor Mittal", ha affermato Di Maio parlando con i giornalisti a Taranto, a proposito della norma del Dl Crescita già approvata alla Camera, che ora passerà al vaglio del Senato e che prevede l'abolizione dell'immunità penale per vecchi e nuovi gestori dell'Ilva. "Semplicemente la Corte costituzionale - ha proseguito - si sarebbe espressa sull'immunità penale, probabilmente in autunno, e siccome abbiamo sempre detto che su quella norma avevamo delle perplessità, è giusto dire in questo momento che non debbano esistere immunità penali in una situazione così complicata come quella di Taranto". Quanto al fatto che la Lega ha presentato un ordine del giorno dove impegna il governo a verificare l'impatto dell'eliminazione dell'immunità penale, ha detto: "noi verifichiamo sempre l'impatto prima di fare una norma".