NAPOLI. “Non entro nel totonomi dei candidati al governo della Regione, come Lega siamo organizzati per costruire una fase di ascolto per tutte le tematiche che emergono dai territori e ci concentriamo su questo; siamo partiti dal mondo dell'agricoltura, abbiamo raccolto le denunce e le proposte degli agricoltori, poi lo abbiamo fatto nel campo del turismo e nella cultura: quello che sarà il nome del candidato del centro destra poi si vedrà”. Lo afferma Gianluca Cantalamessa a Radio Crc nel giorno della disponibilità ma anche dello stop ai partiti venuto dalle dichiarazioni di Catello Maresca. “Intanto credo sia opportuno spostare le elezioni ancora più in là, votare ad ottobre perché il Paese sta entrando in una crisi economica senza precedenti. La politica, invece di pensare ai voti, dovrebbe pensare a risolvere i tanti problemi dell'Italia; ciò non toglie che sarà una campagna elettorale atipica, drogata dall'emergenza: prova ne è la percezione del governatore De Luca, che per 5 anni ha portato la Regione allo sfascio, ma attualmente, a causa dell'emergenza coronavirus, ha acquisito tantissimi consensi, ma i nodi verranno al pettine». 

Cantalamessa aggiunge che "De Luca insegue i like su facebook, non le esigenze delle persone, perché in meno di 48 ore dalla fase 1 alla fase 2 si è passato dal pizza no al  pizza forse e infine al pizza sì, esattamente come è accaduto con la corsa sul lungomare. Nell'ambito dello stesso giorno, quindi, sono state mandate ordinanze in contrasto l'una con l'altra”. Sul dualismo Regione Comune si esprime così il deputato della Lega “Gli atteggiamenti sclerotici del Governo regionale non li accettiamo, quindi siamo favorevoli alla proposta di De Magistris di aprire tutto h24, facendo in modo che le folle siano meno concentrate. Mi domando come è possibile che sulla spiaggia, all'aperto, c'è bisogno di 10mq tra un ombrellone e l'altro e poi vado in aereo e posso tranquillamente essere chiuso in una cabina pressurizzata, senza distanze e con l'aria condizionata? Poi la questione lavoro “Sulla vertenza Jabil bisogna fare patti chiari con le aziende prendono agevolazioni e contributi, facendo in modo che nel momento in cui l'azienda decide di andar via, tali facilitazioni tornino indietro, e vengano lasciate sul territorio. Manca una programmazione, si seguono le emergenze da troppi anni, sia a livello regionale che generale: l'Italia è un paese meraviglioso, abbiamo grandissimi giocatori, ma non abbiamo un allenatore. Penso all’agricoltura ad esempio dove il nostro Paese ha 1.200 vitigni autoctoni, 500 specie vegetali commestibili che non esistono in nessun altra parte del mondo: manca il direttore d'orchestra, quindi ogni musicista, seppur bravo, suona per conto proprio, la musica che vuole e nel modo che vuole”.