SORRENTO. Il leader della Lega, Matteo Salvini, a Sorrento per salutare l'ingresso nel partito di due sindaci campani. Uno e' il padrone di casa, Giuseppe Cuomo, per il quale i rumors di un avvicinamento al Carroccio erano partiti gia' nella scorsa primavera; l'altro e' Michele De Lucia e guida Positano. Provengono entrambi da Forza Italia, e la Lega territoriale e' presente con tutto il suo establishment in una piccola sala del circolo dei Forestieri di Sorrento. A qualche centinaio di metri di distanza si sono radunate sotto la pioggia battente un migliaio di 'sardine' o, come hanno deciso di chiamarsi a Napoli, 'fravaglie'. Le battute in sala sul tema ittico si sprecano, e la platea leghista non lesina applausi, cori e sostegno al leader venuto dal profondo Nord. Distanza che non manca di sottolineare il sindaco di Sorrento. "Ci sono realta' campane che superano quelle del Nord sotto l'aspetto sociale, economico e di partecipazione", dice Cuomo. Battuta che Salvini non lascia cadere, rimarcando come anche in Campania ci sono comuni con il 70% di raccolta differenziata e altri "che muoiono per i rifiuti tossici e non raccolti". Per il sindaco di Positano la distanza politica invece si e' annullata in meno di un anno. "Mai avrei pensato di aderire a un partito - dice Michele De Lucia - e di trovare il segretario nazionale alla conferenza stampa di presentazione". De Lucia spiega che la scelta e' maturata per aver goduto di 'Spiagge Sicure' e dei fondi destinati al rifacimento delle strade. "Anni che non riceviamo trasferimenti dalla Stato. Dalla Regione neppure", rimarca. In sala, in prima fila, i deputati e senatori campani, altri sindaci della regione che ora rispondono al coordinatore regionale presentato due settimane fa a Napoli, Nicola Molteni.  "Non vedo l'ora che vengano le elezioni in Campania per mandare a casa De Luca" ha detto il leader della Lega Matteo Salvini. "La Campania muore di rifiuti e di ecoballe non smaltite", ha rilevato Salvini sostenendo che "ci sono tre D da mandare a casa: De Luca, De Magistris, e Di Maio".