NAPOLI. NAPOLI. Sono 45 i nuovi contagi da Coronavirus in Campania. Ma il numero include anche 25 provenienti dal focolaio della Sonrisa di Sant’Antonio Abate che sono già registrati ieri ma contabilizzati nel bollettino di oggi. Dieci cittadini rientrati a Napoli da Malta sono risultati positivi. E il presidente Vincenzo De Luca ha firmato un’ordinanza con la quale dispone la quarantena obbligatoria per chi rientra in Campania, pena sanzioni. Altri sei casi sono stati rilevati tra medici e infermieri di Villa dei Fiori ad Acerra. I tamponi effettuati sono stati 1.333 per un totale di 352.838 mentre il numero complessivo dei positivi è di 5.143. Nessun deceduto, con il totale che resta di 440 e sette guariti che portano il totale a 4.279. Gli attualmente positivi in Campania sono 424 di cui 43 ricoverati in ospedale, due in terapia intensiva e il resto in isolamento domiciliare. Tolti i 25 del focolaio abatese, oltre ai casi già ricordati altri quattro sono stati registrati ad Avellino, Forino, Meta di Sorrento e Saviano. Dura la reazione del governatore Vincenzo De Luca che ha firmato un’ordinanza che rende obbligatoria la quarantena automatica per i cittadini che  rientrano nella nostra regione. «Si ribadisce la necessità assoluta e urgentissima di un controllo severo alle frontiere e negli aeroporti - dice il governatore -. Per la Campania, avendo verificato che alcuni nostri concittadini, dopo un viaggio a Malta hanno contratto e portato il contagio, si rende inevitabile l’obbligo per tutti coloro che tornano nella nostra regione, di andare automaticamente in quarantena, pena denuncia penale e sanzione di mille euro per chi viola l’isolamento. La quarantena si interromperà ovviamente non appena avuto eventuale esito negativo del tampone. Sollecitiamo il Governo a comunicare in tempi rapidissimi il piano straordinario di controlli nei quali impegnare tutte le forze dell’ordine per il rispetto delle ordinanze. Siamo in un momento decisivo, nel quale sono indispensabili misure rigorose se si vuole bloccare il ritorno dell’epidemia ed essere costretti a misure drastiche di contenimento del contagio».​