NAPOLI. «Stiamo facendo uno sforzo enorme per recuperare centinaia di milioni di euro per un piano socio-economico per le famiglie, come abbiamo fatto due anni fa durante l'emergenza Covid- presenteremo questo piano la settimana prossima». A dirlo il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso della consueta diretta social settimanale. «Mai avuto clima così pesante nel nostro Paese. Pesano più di due anni di Covid, pesa la guerra in Ucraina, pesano a volte notizie di cronaca come i femminicidi. A questo si aggiunge una vicenda elettorale nata in maniera sconcertante e proseguita con un clima rissoso. E pesa in maniera grave anche per il futuro la situazione economica delle famiglie e delle imprese. Diventa difficile trovare in questa situazione fiducia nel futuro. E tuttavia dobbiamo stringere i denti e tentare una doppia operazione: passata la campagna elettorale dobbiamo far prevalere gli elementi di unità e solidarietà, e fare interventi concreti, percepibili dai cittadini» spiega. «Una volta passate queste ultie due settimane di campagna elettorale che restano parleremo in maniera precisa di questioni di merito del Governo nazionale. Siamo pronti a difenderci se qualcuno dovesse immaginare di consumare qualche delitto sulla pelle del Sud». A dirlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nell’appuntamento social del venerdì. «Stiamo lavorando in un contesto di difficoltà mai vissuto nelle nostre attuali vite. Come Regione lavoriamo per quello che ci spetta in modo che questi anni non determinino sfiducia. È forte la preoccupazione per l’economia e per le famiglie, viviamo la triplicazione dei costi della luce e del gas, l’aumento dell’inflazione. Serve la capacità di fare interventi concreti che abbiano risultati per i cittadini. Dire cose come “vedremo e faremo” in campagna elettorale rischia di diventare intollerabile dai cittadini» dice De Luca che segnala, poi, «un paradosso: sono disponibili 22 miliardi di fondi Fsc per lo sviluppo e coesione, un capitolo finanziario dello Stato destinato per l’80 per cento alle regioni meridionali. È stata data la prima anticipazione ma da giugno sono bloccati i 22 miliardi di euro che potrebbero essere dati imediatamente».