La Rai Servizio Pubblico sia in prima linea nel celebrare l'anniversario della nascita e della morte del tenore Enrico Caruso, un uomo che rappresenta più che mai la cultura italiana nel mondo, e “guarisca" la ferita tra lui e la sua Napoli. È questo il senso della lettera inviata all'amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini, al presidente e a tutto il Cda dal consigliere eletto dai dipendenti Riccardo Laganà.

«Il 2 agosto del 2021 - ricorda nella missiva - saranno 100 anni dalla morte di Enrico Caruso e il 25 febbraio del 2023 i 150 anni dalla sua nascita. Un arco temporale di due anni e mezzo ideale per marcare la celebrazione della più importante voce della storia della musica, “il tenore dei tenori", un italiano ancora oggi famoso e ascoltato in tutto il mondo. Ritengo che la Rai debba patrocinare e coordinare tali ricorrenze non soltanto con l'allestimento di programmi per ricordarne la figura e le interpretazioni, ma proprio in quanto maggiore azienda culturale del Paese promuovere le più prestigiose iniziative in proposito attraverso un'azione diretta a consentirne l'appropriata visibilità. Un esempio: la biografia di Caruso ci rammenta di incomprensioni mai completamente risolte tra l'artista e la sua Napoli. Questa dovrà essere l'occasione di una definitiva riconciliazione tra un Nome e una Città parimenti essenziali nell'impronta genetica della musica mondiale».

«Il Centro di Produzione Televisivo di Napoli potrebbe dunque essere un solido fulcro attorno al quale organizzare l'evento - evidenzia Laganà, sempre attento a valorizzare i centri di produzioni tv della Rai e le sedi regionali - Per la Rai sarà la straordinaria opportunità di armonizzare le manifestazioni su scala internazionale, a partire dalla comunità italiana a New York sicuramente molto attenta all'evento, insieme a tutti i soggetti eventualmente interessati a collaborare in concorso con le istituzioni culturali e musicali che da tempo si occupano di custodire le memorie del grande tenore». 

«La televisione di Stato anche in questi ultimi anni - sottolinea nella lettera Laganà - ha spesso ricordato l'artista. Nel 2009, con il lungometraggio “La voce di Enrico Caruso" realizzato per il Tg2 dal giornalista Michele Bovi e dallo scrittore Pasquale Panella, la Rai si aggiudicò il Golden Mediamix per il migliore programma prodotto dalle televisioni europee. Lo stesso documentario del Tg2 venne inoltre proiettato in contemporanea in 20 teatri italiani, a partire dal Foyer del Teatro dell'Opera di Roma dove Enrico Caruso si era esibito 110 anni prima».

«Nel 2012 Rai1 - rimarca il consigliere - propose la miniserie “Caruso, la voce dell'amore" interpretata dal tenore Gianluca Terranova e dall'attrice Vanessa Incontrada e sempre Rai1, in collaborazione con il Comune di Sorrento, ha trasmesso diverse edizioni del “Premio Ca, assegruso" assegnato di volta in volta ad artisti per varie analogie in sintonia con la sua immagine storica e musicale, come Lucio Dalla, Carla Fracci, Andrea Bocelli, Vittorio Grigolo».

«Nei prossimi tre anni per la Rai - rammenta Laganà - si presenta dunque l'occasione di celebrare Enrico Caruso con una varietà di contributi di valore eccezionale: due anniversari potenzialmente in grado persino di conferire all'Italia una condizione favorevole in più nelle relazioni internazionali in termini di simpatia e considerazione per il suo artista universalmente più celebre di tutti i tempi. Tanto premesso chiedo all'Ad e al Presidente - esorta infine - di valutare l'opportunità di avviare tutte le procedure necessarie al fine di poter ricordare al meglio un grande artista che ha dato lustro al nostro paese».