Tutte le novità
27 Febbraio 2015 - 17:53
I giovani talenti napoletani hanno superato le "blind" entrando entrambi nel team di Jax
NAPOLI. Giuseppe e Raffaele sono due ragazzi di provincia. Hanno due cose in comune: una gran passione per la musica ed il fatto di essere due concorrenti della seconda edizione di “The Voice”. Il talent di successo di Raidue, che l’hanno scorso fece parlare tutto il mondo per la partecipazione vincente di una suora (Cristina), parte con il botto presentando due performer “made in Naples”.
“LELE-GANTE”. Il primo ad affrontare la giuria dei coach Noemi, Pelù, J-Ax e i Facchinetti (Roby e Francesco), è Raffaele Esposito (nella foto a sinistra), 18 anni di Pomigliano d’Arco. Affronta il palco con incedere sicuro, magrolino, ben vestito in jeans-giacca-camicia, pettinatura Rockabilly. Di sfuggita sembra un Bruno Mars de’ noantri. Si fa scudo con la sua chitarra. Ha iniziato a suonarla appena 5 mesi fa, autodidatta. Punta tutto su un brano difficile “I won’t let you go” di James Morrison, uno che ti fa venire la pelle d’oca con la sua voce armoniosa e graffiante. Eppure il mingherlino napoletano riesce sin dalle prime note a trasmettere lo stesso feeling dell’artista britannico. Tant’è che nemmeno dopo la prima strofa erano già in due i coach a girarsi, Noemi e i “Fach”, seguiti a ruota da J-Ax. Ed è proprio su quest’ultimo che ricade la scelta di Raffaele, ed il rapper trova subito per lui un nomigliolo: “Lele-gante”.
GLI ESORDI. «Ho iniziato a studiare pianoforte quando aveva sei anni - racconta il giovane talento - grazie agli insegnamenti di Adriana Mannara. Ma adesso sentivo l’esigenza di avere qualcosa di trasportabile, di portare la musica con me da qualsiasi parte ed allora ho preso la chitarra». Da bambino, dagli 11 ai 13 anni, ha cantato nel coro delle voci bianche del “San Carlo”, ma fin da piccolo si nutriva di musica “giusta”. «Già quando ero nel pancione di mamma - ricorda Lele - mio padre mi cantava De Gregori, Vecchioni, Dalla». Ha stregato il pubblico quando ha accennato qualche strofa di un suo inedito, un pezzo che arriva subito, tanto da dire “lo voglio subito nel mio I-pod”. Sebbene abbia una formazione “classica” ha puntato su J-Ax «perché lo vedo molto aperto musicalmente, penso di aver fatto la scelta giusta».
PINO DANIELE. Poco più tardi sbarca il “personaggio”. Affronta il palco già da star navigata. Sicuro di sé, forte del suo super look: baffo alla Depp, occhialino tondo, cappello a falda corta e camicia a fantasia. Il rischio del flop è dietro l’angolo ma Giuseppe Boscaglia (nella foto a destra), 22 anni di Varcaturo, ci mette pochissimo a conquistare pubblico e coach con una “A me me piace ’o blues” di Pino Daniele che sembra uscirgli dal cuore. «Ascolto Pino da quando ho 8 anni - spiega - ero al suo ultimo concerto a Napoli lo scorso dicembre ed il giorno dopo affrontai il primo provino per “The Voice”. Quando ho iniziato a cantare sono entrato in un tunnel, mi succede quando canto le sue canzoni».
LA MUSICA, RAGIONE DI VITA. Quella malinconia, quel blues del cantautore recentemente scomparso, è presente nelle corde del giovane talento. La sua vita è segnata dalla morte del padre. «A 19 anni tutti hanno voglia di divertirsi, io invece ero al capezzale di mio padre. Dopo un periodo buio ho ripreso a cantare. Lo faccio da quando ho 5 anni, quando canto mi inizia a bruciare la pelle. Voglio fare musica, è la mia vita». Ed è proprio il blues il suo genere preferito. «Adoro Little Walter, Robert Johnson». Ha qualche fondamento di batteria. «Patrizio Catalano mi ha insegnato il tempo, ma è stato il mio amico ed attore Nicola Garzilli a farmi avvicinare alla chitarra. Fece due accordi e mi misi a piangere, chi ha l’arte dentro ha qualcosa in più». È molto credente. «Ho voluto omaggiare Pino Daniele ed ho pensato: se si girano i coach, si gira anche lui».
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo