Sono cinque le giovani ballerine di Secondigliano che domenica scorsa si sono esibite in piazza Duomo a Milano assieme a Roberto Bolle. Alessandra Esposito, 18 anni, Angela Romano, anche lei 18enne, Grazia Tamburrino, di 22, Marika Pagano, di 23 e Nancy Di Giacomo, di 22, sono state le uniche ballerine ad aver rappresentato la Campania alla seconda edizione di “Ballo in Bianco”, evento che si è mostrato in tutta la sua bellezza nella lezione di sbarra classica en plain aire più grande al mondo. Sono 2.300 i ballerini vestiti di bianco, come da dress code, ad aver danzato leggiadri in piazza Duomo sulle note di pianoforte guidati dalla voce e dai movimenti eterei ed esperti dell’etoile internazionale Bolle e della Prima ballerina della Scala di Milano Nicoletta Mannila. Voluta da Bolle, ideatore e direttore artistico di OnDance che ha scelto AssoDanza Italia come partner ufficiale, la festa che per eccellenza celebra la danza è stata mandata in onda su Rai 1 in uno speciale condotto da Francesca Fialdini. Le ragazze di Passione danza di Secondigliano hanno avuto l’occasione di ballare alla presenza di maestri d’eccezione come Oriella Dorella, Lorella Cuccarini ed Alessandra Celentano ed hanno lanciato un messaggio importante riguardo la loro terra: «Non esiste solo la malavita, qui c’è anche il bello. Tanto bello. Siamo felici ed orgogliose di essere stata l’unica scuola di danza a rappresentare la Campania in questo importante evento. Ballare con Bolle è stata un’occasione veramente unica ed emozionante. Abbiamo infatti danzato con quello che per noi è sempre stato un mito». Arrivate a Milano nella mattinata di sabato le giovani ballerine hanno visitato La Scala e poi hanno iniziato gli allenamenti in preparazione al grande evento, che si è svolto domenica nella piazza simbolo di Milano. Le cinque amiche, mosse da una grande passione, arrivano da un territorio difficile e sono d’esempio per tanti loro coetanei. Lucia Esposito, che assieme alla sorella Laura 13 anni fa ha fondato la scuola “Passione danza” in viale delle Galassie, sottolinea come tutte le ragazze abbiano mosso i primi passi da loro: «Sono ragazze che provengono da famiglie umili ed oneste, fin da piccole hanno fatto grossi sacrifici per danzare, impegnandosi al massimo, senza rinunciare a studiare. Insegniamo loro l’educazione, il rispetto e la disciplina e sanno di doverci dare conto se fanno un’assenza». Parlando del futuro le ballerine, oltre al ballo, vedono l’università che alcune di loro già frequentano: «La cultura è l’unica arma che ci permette di emergere e di sdoganare luoghi comuni per chi viene da quartieri come il nostro: Napoli infatti non è solo criminalità come vediamo nelle fiction in tv, Napoli è sopratutto cultura, come la danza».