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È primavera, qualcuno cambierà

Opinionista: 

“La Primavera” di Botticelli, straordinario capolavoro della pittura universale. “È primavera, svegliatevi bambine”, così cantava e incantava il pubblico radiofonico e delle prime trasmissioni televisive il mitico Odoardo Spadaro. “I giardini di Marzo” di Lucio Battisti, parla preziosa della musica italiana di sempre. “Io rinascerò cervo a primavera”, successore di Riccardo Cocciante. “Maledetta primavera” di Loretta Goggi, per settimana in testa alla hit parade discografica di anni fa, ancora oggi gettonatissima in feste, gite e scampagnate. Sempre e comunque primavera. Questo solo un piccolo esempio, rapido e incompleto, di quanto essa abbia ispirato artisti di tutte le discipline. Pittori, poeti, musicisti. Proverbi e detti antichi l’hanno, poi, resa popolare e familiare. “San Benedetto, le rondini sotto il tetto”. Famosissimo. Non meno noto quello che recita: “Una rondine non fa primavera”. Perché tanta simpatia? Perché la primavera non è solamente una delle quattro stagioni dell’anno. Ha in sé valori e significati. La primavera rappresenta al meglio il risveglio, la rinascita. Non solo fisicamente. La natura torna a germogliare. Finiscono le giornate di pioggia, buie, e uggiose. Risplende il sole. Il cielo si fa terso e celeste. La primavera è segno di speranza.E anche quest’anno è arrivata. Da ieri è arrivata. Nonostante alcune tradizioni le caratteristiche siano un po’ scomparse. I proverbi, per esempio. “ San Benedetto, le rondini sotto il tetto”. Beh, da tempo San Bendetto non ricorre più il 21di Marzo, ma è stato spostato all’11 di Luglio. E anche “una rondine non fa primavera”, appare oggi un tantinello inadeguato. E’ sempre più difficile, in verità veere rondini solcare il nostro cielo. Palimmi, quaglie e tanti, tanti gabbiani. E i gabbiani, poverini, più che alla primavera, fanno correre la mente ai rifiuti urbani, alle discariche d’a munnezza. Anche il profumo del mandorlo, fiore primaverile per eccellenza, non è più captato dalle nostre atrofizzate narici. ‘O smog, o‘ggas, e ‘ppuzze... altri olezzi ammorbano la nostra città. Ma è primavera, e ci piace sperare. Qualcosa cambierà. Intanto, proprio in questi ultimi giorni sono state rappezzate ‘ pressa ‘e pressa tante buche e voragini per le strade e sui marciapiedi. Voi dite… per la visita del Papa? E pure se fosse? Sempre na cosa è! Si ‘o Papa venesse na vota o’ mese , avremmo Napoli completamente rifatta. Speriamo. “È primavera, svegliatevi bambine”. A dire il vero qua dovremmo svegliarci un po’ tutti… 'na bella mossa.