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Alla fine del tunnel s’intravede una luce

Opinionista: 

Tornato in linea di volo, Giuseppe Conte prova ad inserire il pilota automatico e dispensa, in Parlamento, un discorso a tutto tondo. Dentro, come capita in queste circostanze, c’è un po' di tutto. La maggioranza, di fronte all’ oceano di temi, finge di crederci, si guarda un po' di traverso ( dieci anni di guerra tra 5 Stelle e Pd non si cancellano in un mese ) ma l’ esito è assolutamente scontato e il Governo supera tranquillamente il primo ostacolo. Fuori, in piazza Montecitorio, Fratelli d’ Italia e Lega inscenano la loro protesta, si parla stranamente di illegittimità di questo Governo ( istituzionalmente non si capisce perché ), mentre la Santanchè, mitica pretoriana dell’ era berlusconiana, indossa la tee- shirt di “ patriota “ e si ha la sensazione, a quel punto, che ognuno interpreti la situazione un po' a soggetto. Il tempo giudicherà. Ma appare chiaro che le forze politiche di questo Governo, ora, devono necessariamente chiudere gli occhi e andare avanti. Abbandonando il teatro delle polemiche e ritrovando, subito, una linea di galleggiamento credibile che guardi all’Europa e provi a risollevare, in qualche modo, le sorti del Paese. Obiettivo difficile, complesso ma possibile, vista la disponibilità dei mercati internazionali e i comuni interessi elettorali (nessuno vuole andare alle urne). Nel frattempo, nel Governo, tutti abbassano i toni e i social network vengono usati con maggiore parsimonia, solo quando è strettamente necessario. Primo obiettivo strategico di questo Governo, secondo le dichiarazioni di Conte, la riduzione dei parlamentari. In realtà, la gente vorrebbe vedere subito qualcosa di concreto, provvedimenti capaci di incidere e decidere sul lavoro, sulle proprie buste – paga, sulle famiglie. Ha iniziato, ormai a capire che l’attacco alla politica del presente e del passato sviluppa semplici cortine fumogene alzate solo per accompagnare l’ansia giustizialista dei 5 Stelle. Il premier ha annunciato il provvedimento con grande enfasi. Gli applausi trasversali registrati, in modo confuso, in Aula, offrono solo l’ironia del pressapochismo che regna in Parlamento. Falsi consensi. Tutti sanno, comunque, che è stato uno dei chiavistelli essenziali per evitare lo scioglimento del Parlamento e plaudono alle loro convenienze. Sul fondale, la manovra economica, l’Iva da tenere sotto controllo e le prime scelte impopolari da imporre. Alla fine del lungo tunnel, s’intravede, forse, la luce ma ci vorrà tempo, rigore e grande fantasia politica. Oggi, al Senato, si replica.