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Attenzione, il muro contro muro può far saltare tutto il banco

Opinionista: 

La matassa è intrigata. Da qualsiasi prospettiva si voglia vedere il caso Napoli, sembrano non esserci i presupposti per trovare la risoluzione definitiva. Ma può una azienda come il club azzurro mettere a rischio una intera stagione dopo undici giornate di campionato e quattro di Champions? Assolutamente no. Se le cose non si dovessero risolvere, ci sarebbe un contraccolpo economico devastante per il presidente De Laurentiis. Il numero uno partenopeo non ha alcuna intenzione di fare dei passi indietro nei confronti dei suoi dipendenti. Il no al ritiro ha provocato danni di immagine ed è per questo che il club vuole far valere i suoi diritti a suon di carte bollate. Sono previste delle maxi-multe e addirittura potrebbe scattare la riduzione dei compensi avvalendosi dell’art. 10 comma 1 del diritto del lavoro dei giocatori di serie A. Naturalmente il gruppo non starà a guardare. Attaverso l’assocalciatori e i propri procuratori cercheranno in tutti i modi di far valere le proprie ragioni. E il campo? Sì perché alla fine qualcuno si è dimenticato che si dovrà continuare a giocare. A partire da domani contro il Genoa. Come potranno lottare per la maglia che indossano i giocatori se sanno di dover pagare dei soldi o che sono in lista di sbarco per l’anno prossimo? Saranno anche dei professionisti ma sono umani. E naturalmente l’umore negativo si rifletterà sulle prestazioni. E siccome già in campionato le cose non vanno bene, si metterebbe a rischio la partecipazione alla prossima Champions. A proposito di Champions. Quella attuale ancora non dà diritto al Napoli di andare agli ottavi. Mancano due punti all’appello. Che potrebbero non arrivare mai per la felicità del Salisburgo. Anche perché la prossima sfida sarà in casa del Liverpool e poi a dicembre ci sarà l’incontro al San Paolo con il Genk. Inutile girarsi intorno. Il Napoli ha bisogno di fare quadrato in questo momento. E il caso va risolto nel chiuso di quattro mura e non certo al collegio arbitrale. In questa situazione che si è creata hanno torto tutti. La società, l’allenatore e i giocatori. Quello che è successo dopo la sfida al Salisburgo, poi, è vergognoso. Le parole che sono volate e la rissa mancata hanno causato danni a non finire a tutti. Serviva una diplomazia diversa. Che sarebbe dovuta arrivare dai leader. In special modo dal capitano. Ma a quanto pare sono stati i primi a volere l’ammutinamento. Si sono sentiti i padroni dello spogliatoio e hanno peggiorato i fatti. Offendere il vicepresidente del club non è da professionisti. Edoardo De Laurentiis in quel momento rappresentava la società e andava rispettato a prescindere. Ma ora conta il bene della squadra. Bisogna valutare un futuro che ad oggi sembra molto offuscato. E se si continua con il muro contro muro si rischia di far saltare il banco. E a De Laurentiis non conviene.