Babygang: prima dei figli vadano a scuola i genitori
La tragica mattanza getta su Napoli una luce spaventosa e allucinante. La magistratura è al punto di allarme più alto e denuncia che le pene non sono effettive, i processi lunghi, le scarcerazioni facili. Ma chi firma condanne e ordinanze, a chi spettano i controlli? Si ha la sensazione che il palazzo di giustizia voglia scrollarsi di dosso il problema indicando altre istituzioni come responsabili della drammatica deriva che la città sta vivendo. Lo scaricabarile non è mai stato la via maestra per risolvere i problemi di una comunità. *** Analisi e rimedi. Non manca chi si meraviglia che il teppismo è sempre più arrogante e delinquenziale. Ma perché c’è mai stato, o si può ipotizzare, un teppismo “educato?” e dai comportamenti “urbani?” Se si continua a osservare il fenomeno così, sarà davvero difficile fare un passo avanti. Non manca poi lo stupore di chi nota che gli equilibri fra i clan sono saltati. Ma perché era compito dei clan mantenere questo equilibrio, come dire autogestirsi? C’è pure chi ritiene che occorrono più militari contro gangster ormai fuori controllo. Ma quali? Per caso quei soldati che alcuni anni fa, in ben 500, vennero a Napoli per controllare gli obiettivi più sensibili? Ebbene, non fecero tempo a mettere piede in città che vennero rapinati in pieno giorno a piazza Plebiscito. Si dice giustamente, infine, che il punto di avvio per una bonifica sociale a vasto raggio, deve incominciare dalla scuola. Ma non sarebbe meglio che prima (o insieme con loro) dei ragazzi, tornassero a scuola i genitori? *** Demagistreide. In tanto allarme pubblico con morti ammazzati e scie di sangue sempre più numerose ed estese, il sindaco di Napoli (bandana in fronte o sugli occhi?) trova il modo di sdrammatizzare. In fondo, dice, Napoli non è (ancora?) Baghdad. Il modello di riferimento deve essere sempre quello peggiore? *** Le grida del Sindaco. Si immagina che un “narratore di storie” passi per Napoli. Cosa vedrebbe? Senza dubbio una città diventata un indisturbato “califfato degli abusivi”: in primis i tassisti (a Capodichino e al Beverello) poi i parcheggiatori che, padroni delle strade, a volte sono anche violenti nell’imporre le loro “tariffe”. Da Palazzo San Giacomo risulta che sono partite diverse ordinanze. Evidentemente, come spesso succede anche al “primo cittadino”, si sono perse nel “palazzo delle nebbie”. *** Fiat lux. Materia finora poco esplorata quella delle cimiteriali lampade votive. Tutto il traffico gira fra l’Eav (holding regionale dei trasporti) e la società “Votiva Flamna” (che nome rassicurante!). Ma l’energia elettrica “votiva” costa eccome. A chi? Ai familiari dei cari estinti. Nei due ultimi anni sono stati pagati 8,3 milioni di euro. Ma al Comune ne sono arrivati poco più di 600mila, una cifra del tutto irrisoria. Chi denuncia, sostiene che intorno alle lampade votive c’è tutto un ben poco religioso commercio. I morti fanno campare i vivi, però proprio quelli meno affidabili e devoti. *** Autobus e treni da far west. Il presidente della Regione, De Luca, annuncia un piano speciale, dopo lo scandalose vicende della Vesuviana e della Cumana, per comprare rapidamente nuovi convogli ferroviari. Resta un dubbio: nuove carrozze vanno benissimo, ma bastano da sole a dare sicurezza ai tanti viaggiatori e a impedire che qualcuno di loro salga a bordo con le pistole nel fodero? Non sarebbe utile installare dei metal detector?