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Cartabia e Guerini, i ministri che ignorano il Mezzogiorno

Opinionista: 

La strategia del ministro del Pd Lorenzo Guerini, padano, è chiara da anni: investire nel Nord, che non ha fenomeni di criminalità organizzata e dove i reati sono dieci volte inferiori al Sud, a scapito del riequilibrio necessario, anche nella distribuzione delle forze dell’Esercito, e soprattutto delle forze dell’Ordine; un riequilibrio che dovrebbe prevedere massicci trasferimenti dell’Esercito nel Mezzogiorno e soprattutto il raddoppio degli organici delle forze dell’Ordine sotto Napoli. La politica del ministro della Difesa è invece improntata a motivi razzisti, secessionisti, antimeridionali. Sabato l’inaugurazione di una caserma dei Carabinieri, una caserma nuova di zecca a Milano Pioltello è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non è possibile investire in Lombardia dove i reati di criminalità organizzata sono una goccia rispetto all’oceano delle nostre terre. In Campania e Sicilia caserme nuove non se ne costruiscono da decenni, una vergogna che fa capire che il più importante alleato della criminalità organizzata è lo Stato centrale. Quello Stato che in maniera miope si ostina a mantenere organici sovradimensionati nel Nord a scapito del Sud, uno Stato che mantiene magistrati in Lombardia con proporzioni vergognose rispetto a Napoli. Guerini e la Cartabia sono una coppia malefica per il Sud, vanno in giro per l’Italia e non hanno ancora capito che se c’e un posto dove lo Stato deve investire non è nella inutile e insignificante Pioltello, ma a Marano, ad Acerra, nelle procure di Aversa o Nola o Torre Annunziata, dove lo Stato è assente, dove non investe, non assume, non trasferisce cancellieri dalla Lombardia alla Campania. Uno Stato strutturato per mantenere sacche di ingiustizia a Napoli è uno Stato che fa vincere la camorra a priori, senza neanche combattere. Ovvio che la Cartabia non sa che gli uffici giudiziari del Nord hanno carichi estremamente ridotti per non dire ridicoli; se Milano o Genova avessero il numero di reati di Napoli o Santa Maria Capua Vetere non sarebbero in tilt, sarebbero già chiusi per impossibilità di lavorare. Esiste una sottile linea razzista che di fatto annulla lo sforzo di combattere la criminalità organizzata. La Cartabia e il Guerini in questo senso, con la loro voglia matta di investire nel Nord Italia, non fermati dai nostri parlamentari, sempre assenti, sono la quintessenza di questo Stato malato, di questa degenerazione delle istituzioni, sempre pronte a lasciare il Sud indietro, salvo poi permettere i ministri di fare i Pierini e criticare il sistema giudiziario meridionale, che a parità di uomini e mezzi è di gran lunga migliore, e che da decenni lotta contro camorra e mafia, appunto in confronto a quello del tutto inutile delle procure di Mondovì o di Busto Arsizio, specializzate nei furti di ladri di caramelle, e che soppresse potrebbero fornire uomini e magistrati nel Sud bisognoso di giustizia. Insomma basta investimenti inutili in caserme cattedrali nel deserto modello Pioltello, basta mille caserme inutili al Nord con decine di migliaia di militari del Sud costretti ad essere ghettizzati e deportati nella zona più inquinata e brutta del pianeta. Servono caserme al Sud, serve trasferire le Caserme dell’Esercito nel Mezzogiorno e la Cartabia inizi a riflettere sulla eliminazione delle procure e dei tribunali inutili del Nord, specializzati in ladri di supermercato. Cartabia, esiste la mafia e la camorra, il nostro ministro lo sa che i magistrati servono al Sud e che al Nord sono un ridicolo orpello?

*direttore del Roma