Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

Coinvolti anche i Santi nella guerra all’Infedele

Opinionista: 

Nelle belle pagine scritte (1947) da Giuseppe Marotta, troviamo che “San Gennaro non dice mai no”, nel senso che il Patrono è sempre pronto a soccorrere chi si rivolge a lui in stato di bisogno, specie durante emergenze che tolgono il respiro. Ora, però, accade che qualcuno “dice no” proprio a lui, il generoso “Neapolis defensor”. E in cosa consiste questo “no”? Nel fatto che il 2 maggio prossimo (mai accaduto nemmeno in tempo di guerra), non ci sarà il corteo in suo onore (dal Duomo andata e ritorno passando per la parte più antica, popolare e forse più devota, della Citta’ ). E da chi è venuto questo no? Proprio dal Covid 19 che, per ironia, al microscopio si è presentato con la forma di una “coroncina” non buona evidentemente per il rosario, ma solo per diffondere un’aggressiva, devastante pandemia. In apprensione, ora, i fedeli: ci sarà lo scioglimento del sangue nel sabato che precede la prima domenica di maggio? A Largo Donnaregina il cardinale Sepe è in fiduciosa attesa. Pure se in “clandestinità”, senza il conforto dei trepidanti “testimoni” e magari un po’ risentito, c’è da credere che anche questa volta San Gennaro “non dirà mai no”.

*** BENE IL MEDICO SANTO. “Chi può metta, chi non può prenda”. Così predicava Giuseppe Moscati che ha una statua a grandezza naturale nella cappella (piazza del Gesù) che di lui contiene i resti mortali. Nel ricordo del suo insegnamento e dell’impegno dispiegato con tenace volontà, per decenni, nel fermare le malattie, molte famiglie hanno fatto ricorso alla sua figura per stimolare solidarietà sociale nei momenti più dolorosi dell’emergenza e ricevere quegli aiuti di prima necessità che consentono almeno di sopravvivere. Davanti alle case, o attaccato a “panari solidali” discesi da finestre e balconi, ben visibile il pensiero di Moscati che in vita ha sempre dato senza mai chiedere o ricevere. Ora, tuttavia, ci rimarrebbe certamente un po’ male se vedesse che il palazzo, in cui per tanti anni ha abitato a via Cisterna dell’Olio (dietro piazza Dante), è stato sgomberato perché pericolante. Il Comune consentirà mai, al medico santo, di ”tornare” nella sua abitazione?

*** DAL VATICANO AL COTUGNO. I riti della Pasqua - con via della Conciliazione, la grande piazza e la Basilica di San Pietro vuote - non sono stati meno suggestivi. Scenario surreale, ma il silenzio non è stato privo di una voce che ha risuonato forte e autorevole. Papa Francesco esorta a riflettere “sulla vita che non si arrende” di fronte a “una sfida epocale” che “non ha bisogno di divisioni e rivalità”. Anche le soste della via crucis (per la prima volta non al Colosseo), sono state avvolte in un profondo silenzio nelle luci delle fiaccole e della croce di Gesù. Pasqua in ogni città con chiese a porte chiuse. Ma la religiosità non è mancata di modi alternativi e di richiami dovunque altrettanto efficaci (a Bergamo, dove il virus ha infierito con estrema dureza, il vescovo Francesco Beschi vorrebbe che ognuno trovasse in sè la propria resurrezione). Il Papa, dalla Cancelleria della Confessione che contiene la tomba del primo Pontefice, rivolge il pensiero agli ospedali dove si soffre e si combatte il male. Al Cotugno di Napoli invia in dono 2 ventilatori polmonari, tute, mascherine e uova festose. Durante la visita del giugno scorso, aveva definito la Città “un laboratorio di accoglienza”.

*** PASQUA IN MOVIMENTO. Forse perché arrivata in ritardo (ormai calendario e natura si sono voltati le spalle e non coincidono più), la tanto invocata primavera ha fatto dono, in periodo di resurrezione, di giornate splendide splendenti che hanno stretto -in un unico abbraccio di trascinante bellezza- il cielo, la terra e il mare. Insieme, però, sono spuntati anche tanti “demoni tentatori” che hanno spinto a “forzare i divieti” e a uscire dalle “coatte” consegne domiciliari. Fin dalle prime ore del mattino -specie nel lunedì dell’Angelo- tentate fughe verso le aree collinari, ma soprattutto verso le costiere (Sorrento e Amalfi, Pozzuoli e Domiziana). Ci sono voluti elicotteri e droni per controllare spostamenti e auto in fila sulla Tangenziale, l’Autostrada del Sole e le vie principali. Al Beverello e a Porta di Massa sotto osservazione gli imbarchi per le isole non adeguatamente “blindate” dalle disposizioni comunali. Una task force ha mobilitato, in Campania, migliaia di agenti e carabinieri.

*** PASQUA IN CLAUSURA. Per fortuna, la maggioranza delle famiglie ha resistito alla tentazione della fuga. Il governatore De Luca aveva consigliato di rimanere in casa e dedicarsi, “autarchicamente”, a pastiere, casatielli e colombe. I ristoranti avevano chiesto di poter preparare i cibi da asporto. Il divieto resta. Gli 84 supermercati sollecitati, invece, a favorire il “pranzo sospeso”: concludere gli acquisti con un segno di attenzione per i meno abbienti (18 mila le richieste e don Luigi Merola, prete anticamorra, spera in questo “cibo della solidarietà”).

*** ATTESO IL 3 MAGGIO. Fra 20 giorni sapremo quanto è lungo il “tunnel” in cui ci troviamo. Oggi è sant’Abbondio: non quello manzoniano, ma il vescovo vissuto prima dell’anno mille, noto per preparazione, coraggio civile e cristiano. Operò molto proprio nell’area lombarda dove il corona virus è stato adesso più impietoso. Il suo nome (morì nel giorno di Pasqua), ci ricorda che la libertà della fede confortevole e la religione della libertà solidale debbono sempre camminare insieme.