Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

Condono, sicurezza stradale e milioni di multe mai riscosse

Opinionista: 

L’appello ai giovani lanciato dal Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno a tutela della sicurezza stradale e, quindi, delle loro vite è il miglior viatico che potessimo auspicare per iniziare bene il 2023. Dopo anni di colpevole trascuratezza, il problema dell’incidentalità stradale ritorna finalmente d assumere un carattere prioritario, una questione non più confinata alla dimensione privata, ma di rilevanza politica e istituzionale. L’impennata di morti fra i giovanissimi, registrata nell’anno appena trascorso, non poteva passare sotto silenzio e bene ha fatto il Presidente Mattarella a sottolinearlo, richiamando i giovani e la stessa collettività ad un maggiore impegno e responsabilità. In quest’ottica, è importante saper dosare l’attività di prevenzione c quella di repressione con coerenza ed efficacia. È giusto punire chi sbaglia e infrange le norme, ma è più importante ancora evitare che le violazioni siano commesse. Occorre, cioè, capire che le trasgressioni sulla strada non sono solo atti illegali, ma veri e propri attentati alla salute ed alla vita propria e degli altri. E chi li commette deve essere sanzionato, ma non sulla carta, effettivamente. Ecco perché riteniamo che uno degli atti più diseducativi compiuti dalle Pubbliche Amministrazioni sia quello della mancata riscossione delle multe, in quanto autorizza, di fatto, i trasgressori a perpetrare comportamenti scorretti e pericolosi, fregandosene delle norme, a discapito di chi le osserva o accetta le relative sanzioni qualora le infranga. Quando l’incapacità di riscuotere diventa cronica, come nel caso del Comune di Napoli, ci troviamo di fronte ad una vera e propria istigazione a delinquere: perché mai si dovrebbe rispettare il Codice della Strada e pagare le multe se gli altri non lo fanno senza conseguenze? Non solo, ma gli introiti non riscossi pongono anche seri problemi finanziari, mandando in rosso i bilanci degli enti locali con crediti che divengono inesigibili. Si pensi al caso di Napoli dove mancano all’appello ben 830 milioni di multe non incassate! La capacità di riscossione nelle passate amministrazioni (dal 2000 al 2015) si è attestata al 2% e solo nell’ultimo anno si è riusciti a salire al 16%. Troppo poco, con in più il danno costituito dal fatto che per correre ai ripari il Comune ha dovuto accantonare in bilancio un fondo rischi di identico importo per compensare i mancati introiti delle multe. Una beffa oltraggiosa nei confronti dei cittadini che, con senso civico, adempiono al loro dovere di onesti contribuenti. Ma l’incapacità di riscuotere le sanzioni pone anche un altro problema specifico di sicurezza stradale. Secondo l’articolo 208 del Codice della Strada, almeno il 50% dei proventi delle sanzioni pecuniarie va impiegato in iniziative ed attività volte al miglioramento della circolazione stradale, alla prevenzione degli incidenti ed alla tutela delle utenze deboli. Pertanto, non riscuotendo le contravvenzioni elevate si sottraggono fondi destinati alla salvaguardia della salute e della vita dei cittadini. Su questi aspetti ci auguriamo che il Comune di Napoli si interroghi a lungo prima di decidere se accogliere o meno la possibilità offerta dalla legge di bilancio di rottamare le cartelle emesse nei tre lustri che vanno dal 2000 al 2015, attuando così un condono che premia i furbi e disonesti, i quali così non cambieranno mai comportamento, a discapito di chi vive nella legalità.