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Cronache della cristianità dall’Islam all’Occidente

Opinionista: 

Cari amici lettori, non occorre una grande scienza per comprendere che il cristianesimo è la principale radice della nostra civiltà che, a ben vedere, è più europea e mediterranea che occidentale. Tipicamente occidentale è la globalizzazione che, se vogliamo adottare termini della cultura storica, non è una civiltà ma una civilizzazione: un mondo che nega la trascendenza non può essere una civiltà, poiché nega ogni forma e ogni aspetto della civiltà. Negando Dio, i globalisti negano anche l’uomo, che privato delle sue caratteristiche intrinseche (tradizione, lingua, cultura, libertà), si trasforma non tanto in un animale quanto in una macchina. La nostra civiltà, che non è immaginabile senza le sue radici giudaico cristiane, nasce nel mediterraneo orientale: il suo seme è in Palestina, ma il suo orto furono i paesi visitati da Paolo, ove il Verbo trovò terra fertilizzata dalle più antiche società indigene. L’infanzia del Cristianesimo visse in Siria, in Mesopotamia, in Anatolia, in Grecia, tutti paesi che poi caddero sotto l’urto islamico. La caduta di Bisanzio fu e rimase un evento ferale per il nostro mondo. Passato a Roma il centro del mondo non solo politico, ma anche spirituale, la civiltà copriva ora l’Europa dal Portogallo alla Russia e su fino al Vallo di Adriano. A ben vedere, la Russia ha radici più cristiane delle gaeliche Scozia e Irlanda. Queste premesse portano a concludere che i potenziali assassini della nostra civiltà sono due: l’Islam e l’Occidente. L’Islam ha anch’esso una civiltà, pur se incompatibile con la nostra: ha un Dio, anche se, a differenza di quello in cui noi crediamo, non è Amore. L’ Occidente non ha un Dio, perché tale non è il vitello d’oro. Noi siamo messi male: da un lato l’Islam attua la terza invasione, usando stavolta non tanto il ferro e il fuoco ma la bomba demografica; dall’altro il globalismo distrugge l’Europa e i suoi valori. Gli islamici non hanno, intanto, messo da parte ferro e fuoco. Anche in Europa i cristiani vengono uccisi, ma in numero modesto rispetto alle stragi africane. È di questa domenica la strage di Kasindi, nel Congo al confine con l’Uganda, ove una bomba in chiesa ha ucciso almeno diciassette fedeli e ne ha ferito almeno trentanove. Sempre di questa domenica è l’attacco in Nigeria alla residenza parrocchiale di Kafin-Koro, ove padre Isaac Achi è stato bruciato vivo, mentre padre Collins, riuscito a fuggire, è rimasto ferito. Ma le statistiche ci parlano di un cristiano ucciso ogni cinque minuti, ormai da anni, e quasi sempre dai musulmani. L’Occidente non ci uccide, ma ci cancella. È stato l’Occidente, non l’Islam a costringere papa Benedetto all’abdicazione. Molti non ci hanno fatto caso, ma la volontà del defunto papa ha escluso la presenza ai funerali di Biden e dei suoi. Segno evidente di un’incompatibilità trascendente fra il grande teologo cristiano e il rappresentante dell’Occidente. Dio, Patria e famiglia, non lo dimentichi Giorgia, sono valori estranei a questo Occidente. L’Europa, grazie anche all’Unione Europea, agonizza sotto tutti gli aspetti ed è oramai non è uno stato degli Usa, ma una sua colonia. Tralasciamo ora per brevità il discorso su patria e famiglia, che richiederebbe troppo spazio, e fermiamoci alla religione, per la quale ci sono, pronte, fresche notizia di cronaca. In Francia un tribunale ha, ancora una volta, accolto la richiesta di un gruppuscolo perché fosse rimossa una statua della Madonna da un luogo pubblico. Difendono la laicità dello Stato?! Vi debbo ricordare la lotta, portata da anni con successo anche in Italia, contro i crocefissi e le immagini sacre nei luoghi pubblici, contro i presepi nelle scuole, contro tutti i simboli di Cristo e della sua religione? Sempre questa settimana, a Venezia, esponenti del Pd e della Cgil hanno chiesto la rimozione di un quadro raffigurante la natività, che nell’Ospedale civile di Venezia era stato esposto, dopo che in altri reparti, all’ingresso della “maternità”. Essi hanno sostenuto che il quadro rischiava di rappresentare un messaggio antiabortista. Una tesi non rapportabile all’antica religione della sinistra, poiché l’Urss era indifferente all’aborto, ma al satanismo occidentale, che oramai ispira costoro. Non commento, perché non amo il turpiloquio.