Da Mondragone arrivano una lezione e un monito
S ettimana di Covid, tensioni e passioni a Mondragone quella appena trascorsa. Qualcuno ha cercato di derubricarla in bagarre politica, con tanto di accuse di sciacallaggio rivolte a Matteo Salvini, “reo” di essere venuto in Campania a portare solidarietà alla popolazione. Come se ci fosse la fila di leader nazionali attenti alle faccende campane e non il totale disinteresse che purtroppo accompagna assai spesso i problemi del Nostro Posto. Ad ogni modo, la questione Mondragone non è una banale rissa tra Campani e Bulgari, ma al contrario una cartina tornasole della straordinaria ipocrisia di certa sinistra. I Bulgari che vivono, o meglio sopravvivono, a Mondragone, non sono piovuti lì dal cielo, ma ci sono arrivati come carne da macello al servizio di un’economia malata che però al governo fa comodo resti tale. Ne è l’ennesima riprova la sanatoria degli immigrati delle scorse settimane. Le anime belle della sinistra l’hanno venduta come un atto umanitario per dare diritti ad uomini ombra e anche per sostenere le nostre imprese, bisognose di manodopera. Non hanno invece detto che la sanatoria serve solo come specchietto delle allodole per coprire gli affari d’oro che il mondo della grande distribuzione alimentare fanno alle spalle delle piccole imprese agricole. Gli agricoltori di questo Paese, in particolare al Sud, sono strozzati dai prezzi stracciati cui loro viene imposto di vendere alle varie Coop - regno incontrastato del capitalismo rosso fin dai tempi del Pci - i prodotti del loro lavoro. Per “star dentro”, l’unica strada per molti agricoltori è diventata purtroppo quella di pagare salari da fame, di tenere la gente al nero, di fare persino da sponda al sistema del caporalato. Insomma una guerra tra poveri. Un governo serio punterebbe allora a smantellare il “cartello” della grande distribuzione, non ad offrire copertura legale ad un sistema marcio. Invece no, loro preferiscono guardare il dito perché la luna possa continuare ad essere sempre “piena” e, mentre lo fanno, hanno pure la faccia tosta di vestirsi da buoni samaritani. E “chisenefrega” se poi gli uomini ombra vivono ugualmente in condizioni di totale degrado, sono a volte spinti a delinquere dal bisogno e spesso pure a non rispettare le regole della convivenza civile perché non sono in condizione di farlo. Alle “anime belle”, che questa massa disperata possa diventare un pericolo per i residenti e che intere aree delle nostre città o delle nostre regioni siano un costante focolaio di tensioni sociali pronte ad esplodere non interessa affatto: quel che conta è l’estetica dell’accoglienza, fatta sulle spalle degli altri, celebrata senza aver mai attraversato un ghetto, proclamata senza esser mai stata vissuta. Anzi, quell’”accoglienza” è un ulteriore modo per far fare sempre più soldi ai soliti. Basti pensare alle pseudopolitiche dell’integrazione volute dalla sinistra, che sono la sublimazione di questa ipocrisia: fiumi di denaro impiegati nella sola direzione di garantire, a caro prezzo per gli italiani, la sussistenza di eserciti di immigrati in attesa di verifica del loro diritto a stare in Italia. Procedure scandite da lentezza, con tempi infiniti, funzionali solo a far durare la permanenza il più possibile, perché, ogni giorno che passa, dai 30 ai 50 euro per ogni immigrato entrano nelle tasche di chi gestisce le strutture “d’accoglienza”. Per il resto nulla, con le frontiere che sono tornate colabrodo dopo la parentesi salviniana agli Interni. E se davvero l’immigrazione si gestisce con politiche di integrazione e il Governo giallorosso crede di aver “spazio” e lavoro per tutti, io chiedo quali siano allora le misure in atto che sosterrebbero l’inserimento lavorativo degli immigrati e la loro integrazione. A me non risulta nulla, mentre appare invece chiarissimo che sono 10 milioni gli italiani a rischio povertà. Quanto alla Regione, e al suo presidente (ancora per poco), la vicenda di Mondragone svela unicamente il bluff dell’uomo del lanciafiamme televisivo, che ha funzionato in piena emergenza Covid solo perché i campani hanno offerto una grande dimostrazione di civismo. . Ma che, di fronte a poche decine di immigrati in fuga e all’esasperazione dei mondragonesi, non ha saputo far altro che negare l’evidenza per poi piagnucolare, invocando l’esercito, una volta scoperto. In fondo, il focolaio di Mondragone da l’esatta misura di cosa sarebbe potuto succedere se la Campania fosse stata investita in pieno dal Covid come accaduto al nord del Paese. Io mi auguro che non accada mai e men che meno che ci sia ancora al governo un signore che confonde la tutela della comunità col cabaret in tv.