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Dalla politica corrotta a chi scopre l’acqua calda

Opinionista: 

Ogni tanto qualcuno si sveglia. Tira la testa fuori dalla “ragnatela infetta”, si riempie di sdegno e grida allo scandalo. Piercamillo Davigo, presidente dell’Associazione nazionale dei magistrati, non è l’ultimo della serie, ma solo il più recente Pisa parla agli universitari e stigmatizza che i politici sono corrotti e che, quando si muovono, fanno più danni dei delinquenti di strada. Che lo abbia detto lui, anche se con molto ritardo, ha un particolare valore. Male però se, poco dopo averlo detto, si è subito affrettato a ridimensionarsi: non volevo generalizzare, non volevo fare di tutta l’erba un fascio. Bene, comunque, se lo ha pensato e lo ha detto. Male, invece, se continua a pensarlo ma non se la sente di dirlo fino in fondo. *** Scoperta tardiva. Non serve più sollevare polveroni continuando a scoprire l’acqua calda o, come si diceva una volta, l’ombrello. Da anni la Corte dei Conti mette in guardia: nel nostro Paese si è instaurato un sistema corruttivo, e “strutturale”, che distrugge, ogni anno, non meno del trenta per cento della ricchezza nazionale. Un dato che si accompagna a un altro: non meno di due milioni di persone vivono, direttamente o indirettamente, di politica. Quanto onestamente? L’uso che è stato fatto del finanziamento pubblico ai partiti (come è emerso dall’inchiesta di “rimborsopoli”), ha dimostrato quanto estesa è la rete di concussori e concussi, faccendieri e tangentisti. Piercamillo Davigo, a suo tempo nel pool di Mani Pulite, ne sa davvero qualcosa. Allora? Un po’ di coraggio in più non guasterebbe. E se si dessero premi a chi collabora a scoprire corrotti e mazzettari? Sarebbe davvero una bella caccia al non Costi crescenti. Prendiamo il caso Napoli. Per Palazzo San Giacomo scendono in campo otto candidati a sindaco e 1600 (distribuiti su circa 50 liste) per uno dei 40 posti di consigliere. Per le dieci Municipalità si prevedono, complessivamente, non meno di 9 mila candidati. Tra Consiglio comunale e Consiglini,si arriva a un “insieme” di 10mila 600 persone. Sì, un “insieme” sempre “insieme” quando si tratterà di percepire indennità mensili fisse, rimborsi per spese varie, gettoni di presenza: tante voci che, prese separatamente, sembrano di poco “peso”. Ma, come diceva Totò, è la somma che fa il totale. *** Città derenzizzata. Nel giro di venti giorni, il presidente del Consiglio viene a Napoli tre volte (non era mai accaduto). Visita a Pompei la mostra Miti e natura, gli affreschi di Moregine e l’antico Egitto. Poi da ieri a oggi, dalla città sepolta a Napoli che vuole essere “dissepolta” per un futuro migliore. Il Governo intende dare il suo contributo firmando un patto per lo sviluppo che arriva a tre miliardi di spesa in due anni. Come si è fatto per Bagnoli, certezza di risorse finanziarie e tempi prestabiliti. Un patto che dà avvio al masterplan per il Mezzogiorno (entro il 2020, oltre dieci miliardi per 15 “soggetti” che si chiamano Regioni (tranne la Puglia) e Città metropolitane (tranne Napoli). Il risultato non può essere che questo: Napoli sempre più “derenzizzata”. Una lettrice, Elvira Pierri, ironicamente scrive: il Sindaco ci derenzizza, ma non ci deincasina! *** Mare inquinato. Inutilmente si è votato sulle Trivelle (l’unica cosa certa è che sono stati buttati a mare 300 milioni di euro!). Molti cittadini continuano a chiedersi: perché non si avvia un’azione di bonifica del lungomare napoletano, incominciando a ripulire tutto il litorale e, in particolare, i punti in cui d’estate i bagnanti affollano le scogliere? Qui è perfino peggio del petrolio. Sui fondali, molto bassi, si trova di tutto: recentemente sono stati rinvenuti anche tre ordigni bellici di 80 chili l’uno. *** Un po’ di onesto coraggio. Contestato minacciosamente durante una manifestazione pubblica, Clemente Mastella (già ministro della Giustizia e ora candidato a sindaco di Benevento) ha detto no alla vigilanza e alla scorta che il prefetto gli stava per assegnare. "Non sono preoccupato”, ha detto, "perché mi difendono i cittadini”. Un quesito a Roberto Saviano, che vive blindatissimo sotto scorta: lui da chi viene difeso? *** 25 aprile di 71 anni fa. Il giorno della Liberazione del nostro Paese fa ricordare un bella riflessione di Piero Calamandrei: la libertà è come l’aria, ci si accorge di quanto vale appena si ricomincia a respirarla dopo una sua lunga assenza.