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De Luca è il terzo da Salerno a Napoli

Opinionista: 

Regioni tra sì e no. Quasi tutto il dibattito politico gira ora intorno alle Regioni. Come sono non vanno bene, debbono essere cambiate. Tuttavia in ogni ipotesi o progetto avanzato, c’è un rischio. Quando si parlava di accorpamento, il primo timore fu che avremmo avuto le macro-Regioni al Nord e le magre- Regioni al Sud. L’ipotesi più recente che ha preso consistenza punta al loro dimezzamento, da venti a dieci. Ma prende ora via via sempre più corpo che non solo fu un grave errore, nel 1970, averle fatte nascere, ma che ancora peggio è averle mantenute in vita in tutti questi anni. Adesso ci si chiede: più che le Province, non sarebbe stato meglio sopprimere le Regioni? In Campania un interrogativo ancora più “atroce”: ma qual è la ragione per cui, qui, debba esistere la Regione? *** La lunga marcia. Chi ha fatto i conti, dice che De Luca ha impiegato venti anni per arrivare da Salerno a Napoli. E questo perché ha potuto prendere l’autostrada (l’antica Napoli-Pompei) che da poco funziona a tre corsie per ciascuna carreggiata. Certo: se avesse dovuto usare la Vesuviana, nelle condizioni in cui si trova oggi, non sarebbe arrivato mai! *** Lo “sceriffo” non è il primo. Altri salernitani sono venuti a Napoli prima di lui. Galileo Barbirotti fu presidente del primo Consiglio regionale della Campania (teneva le riunioni nella sala di Santa Maria La Nova). Ma il primo salernitano a presiedere la Giunta regionale è stato il democristiano Gaspare Russo (anche lui, prima dell’approdo a Santa Lucia, aveva governato Salerno da Sindaco). A tutti e due, giudiziariamente parlando, non andò molto bene. Ora qualche problema ce l’ha anche De Luca, ma buon per lui di ben altra natura. Gaspare Russo accompagna il suo “successore” con questo sferzante giudizio: «Ha vinto per caparbietà e determinazione, non certo per il suo programma che non esiste». *** Lo sceriffo all’attacco. Non più pistole ma querele. La prima offensiva contro Rosy Bindi denunciata per diffamazione, attentato ai diritti costituzionali e abuso d’ufficio. Sarebbe bello uno scambio: il neo governatore alla guida dell’Antimafia e la bella Rosy nella lista degli impresentabili! Come cambiano i tempi. In una foto d’archivio si vedono bene, in primo piano, i due stretti uno all’altra, sorridenti e felici. *** Esordio curioso. De Luca va nella terra dei fuochi e annuncia solennemente il suo piano per i rifiuti. Mai più nuovi inceneritori, per lo smaltimento delle ecoballe si useranno i cementifici. Avremo un cemento di “presa” ancora maggiore per i palazzi del futuro? *** Fuga dai seggi. Almeno a Napoli c’è poco da scervellarsi per stabilire chi ha vinto le elezioni. Dalle urne è uscito vittorioso chi da esse il 29 maggio si è tenuto ben alla larga. Quattro elettori su dieci non hanno voluto compiere questo fondamentale dovere civico. L’assenteismo è balzato così al 60 per cento, un primato negativo che appartiene alla brutta storia della città. *** Demagistreide. Mai una cosa fatta bene fino in fondo. Parte finalmente il Metrò da piazza Municipio. La stazione è una grande opera di ingegneria civile e di architettura moderna e funzionale. Tuttavia, in un giorno che poteva essere di festa piena, ecco cosa succede grazie all’ incuria e alla sciatteria del Comune: mancano i ticket per ogni tipo di corsa. Le macchinette “emettitrici” non danno resto e non stampano i biglietti della corsa semplice, quella che costa un euro. Si vendono solo i biglietti più cari, da un euro e cinquanta in su. Un dubbio: incuria e sciatteria di Palazzo San Giacomo, oppure un modo furbesco per spillare più soldi ai napoletani utenti? Si gradirebbe una risposta, magari dall’ineffabile Sindaco che, tagliato il nastro dell’inaugurazione, ha tagliato a sua volta la corda e se ne è andato a New York.