Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

Dove le cose vanno davvero male è nel fronte giustizia

Opinionista: 

Cari amici lettori, benché i gravi problemi che affliggono l’Italia siano piuttosto lontani della soluzione, Giorgia Meloni merita ben più che la sufficienza. Il suo attivismo sul piano internazionale non ha precedenti e comincia ad avere qualche effetto positivo, nonostante le manovre antitaliane di Borrell e Gentiloni, che ostacolano la resistenza all’invasione. La lotta alla camorra non si è fermata dopo i due interventi a Caivano, ma gli interventi continuano su diverse “piazze”. Apprezzabili sembrano alcune novità in materia di sicurezza stradale. C’è un fronte, però, dove le cose vanno davvero male, perché l’iniziativa resta ai nemici interni dell’Italia: la Giustizia. La presenza di Nordio nell’esecutivo e le sue esternazioni iniziali lasciavano sperare in qualcosa di nuovo; ora, però, sembra davvero che il magistrato ministro sia stato messo da parte e ridotto alla inattività e al silenzio. Non voglio star qui a ripetere le doglianze, non soltanto mie, relative al buonismo nei confronti di criminalità indifendibili come lo spaccio, il borseggio e le aggressioni armate. C’è un altro argomento, che è tornato di bruciante attualità, quello dei reati sessuali. La vulgata, in questa materia, sembrava tornata, per un certo verso, all’ottocento puritano (il verso opposto, quello dei “gay pride”, non entra in questo discorso). Il me-too è una moda che ha fatto nel mondo molte vittime innocenti. C’è stato, in Italia, un caso che non ha fatto sufficiente scalpore: quello di un pianista cacciato dalla Rai per aver toccato la natica di una presentatrice. Sul fronte opposto un altro caso solo accennato è quello della mostra del cinema a Venezia, dove a subire impunemente la “violenza” sono state le parti posteriori di un maschio anziano. Una sentenza da barzelletta ha determinato, se non ricordo male fra i cinque e i dieci secondi, il tempo in cui la “toccata” non costituisce reato. Quel che è vietato agli italiani, gli invasori musulmani, però, lo possono fare; anzi, possono fare di più e di peggio. Gli stupri commessi da questi ospiti sgraditi, per lo più in luoghi pubblici, non si contano. Uno stupro commesso in un hub non ha avuto altra conseguenza che lo spostamento del delinquente in un altro reparto. No, non è stata presa in considerazione l’opportunità di rimandarlo a calci al suo paese, in Tunisia. Al contrario, il Tar del Veneto ha stabilito che dobbiamo tenercelo, nutrirlo ed assisterlo. Se le norme comunitarie contemplano tali assurdità, occorre correre a Bruxelles e cambiarle. I magistrati sono troppo spesso indulgenti, perché la cultura coranica degli imputati considera le donne esseri inferiori, soggette al volere dei maschi. L’espressione più terrificante di questa tendenza è l’assoluzione di un magrebino dalla imputazione di maltrattamenti (gravi e prolungati) in danno della moglie. Dimentica, il magistrato, che in Italia le leggi italiane si applicano anche agli stranieri e che la religione non è una attenuante o, tanto meno, un’esimente. Se vogliono comportarsi da musulmani, restino nei paesi dove vige la sharia. Poi ci sono altri magistrati, che hanno condannato il freno alle immigrazioni dalla Slovenia. Non conosco le motivazioni, ma mi sembra veramente assurdo. Per gli arrivi marittimi c’è la scusa del pericolo di vita, per quelli terrestri no. Io credo che si dovrebbe dare maggior sostegno a Nordio. Senza una giustizia ripulita da certi escrementi, l’Italia non sarà mai un paese libero, sicuro e avanzato. Intanto, dove qualche norma giustifica le assurdità, bastano piccolissimi interventi legislativi. Una normettina, ad esempio, che consenta di rendere alla Slovenia chi vien dalla Slovenia. Un'altra normettina che vieti la scarcerazione degli spacciatori prima del processo. Una terza che consenta la detenzione delle borseggiatrici rom perennemente gravide o la loro espulsione. Non si può, però, impedire con una norma che si rendano leciti i maltrattamenti in famiglia compiuti da un islamico. Essi leciti non sono, come è di solare evidenza. Se ci sono magistrati che applicano la sharia invece della legge italiana, essi devono andare a fare un altro mestiere. Magari l’imam. In un modo o nell’altro, il governo deve trovare rimedio a tutte queste situazioni. Dovrebbe essere molto più facile che abolire l’immigrazione clandestina o la camorra. Allora forza, Meloni e Nordio! Fateci vedere dei risultati!