E ora s’indaghi su chi ha alimentato la latitanza
La cattura di Matteo Messina Denaro è un successo dalle dimensioni eccezionali per una serie di motivazioni che è bene analizzare iniziando dal contributo determinante dato daIl’Arma dopo molte querelle dimostratesi in qualche caso infamanti. Il generale Mori ed il “capitano” Ultimo, per citare solo alcuni dei militari coinvolti nelle vicende della lotta alla Mafia, come già verificatosi a luglio 1950 in occasione dell’uccisione del bandito Giuliano da parte dei Carabinieri al comando del colonnello Ugo Luca, hanno avuto restituito l’onore solo recentemente dopo essersi concretamente ed efficacemente adoperati a gennaio 1993 per la cattura del grande protagonista della Mafia siciliana che fu Totò Riina. Ora con questa singolare vittoria e con l’assassino dinamitardo dietro le sbarre, la Benemerita chiude un periodo nero di attacchi plurimi e convergenti che nella loro complessità fanno pensare ad un regista ben nascosto tra le pieghe delle Istituzioni e della stampa. Altro protagonista della vicenda Messina Denaro è il governo di Destra il cui Primo ministro, Giorgia Meloni, ha dimostrato di saper scegliere i propri componenti individuando un alto dirigente, Matteo Piantedosi, ottimamente scortato dall’esperienza e da una intelligenza operativa che mancavano a chi lo ha preceduto e che sul caso si era speso senza risultato. Altro primo attore della gratificante commedia è il popolo siciliano che a cominciare dai parenti anche stretti del bandito catturato, ha manifestato vicinanza alla Patria. Ora rimane la pennellata finale da dare a cura di una magistratura che fa parte di una parte dello Stato che non si è sempre comportata in maniera imparziale; questa (la magistratura) dovrà indagare su cosa ci sia stato dietro una latitanza che è durata trent’anni. L’Italia che ha permesso nelle urne la svolta Meloni è ansiosa di sapere chi ha alimentato per tutto questo tempo la latitanza di un mostro che fa impallidire molti dei coevi che hanno tentato, con i propri delitti, di far impallidire il suo primato. Con l’arresto di Messina Denaro i magistrati Falcone, Livatino e Borsellino sono stati vendicati. Speriamo che una sua permanenza usque ad finem in galera dia conforto ai tanti caduti nella lotta alla Mafia che hanno servito l’Italia.