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Fioramonti, il ministro della pubblicità inutile

Opinionista: 

Una volta, quando i ragazzi facevano “sciopero”, i presidi scendevano sotto scuola e provavano a convincerli a salire in classe, perché era un giorno di lezione perso. Si sa che i tempi cambiano, ma mi ha fatto comunque un certo effetto leggere la circolare del nuovo ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, con la quale “l’onorevole ministro esprime l’auspicio” che le scuole italiane considerino giustificata l’assenza dei loro studenti il prossimo 27 settembre, nel quale si celebrerà il Global Strike For Future. Addirittura, l’assenza dev’essere giustificata “a fiducia”, e cioè nella speranza che veramente ci siano manifestazioni locali cui i giovani possano partecipare per manifestare contro i rischi dell’inquinamento globale. Insomma, se le manifestazioni nella vostra città non ci sono, va bene lo stesso.... Intendiamoci, siamo tutti preoccupati per i rischi che la mano dell’uomo sta creando al nostro ambiente ed è importante che i ragazzi, spesso distratti, siano stimolati a interessarsi di questioni decisive per il loro futuro. Però, questa decisione a me pare solo voler strizzare l’occhio ai media, una trovata pubblicitaria influenzata dal fenomeno Greta. Del resto, il dottor Fioramonti sembra proprio il ministro della pubblicità, inutile. Non era stato ancora nominato e già aveva proposto la tassa sulle merendine, poi affiancata da quella sui voli, diventata oggetto del teatrino di fine settimana tra Conte e Di Maio. Da allora, ogni giorno, si leggono gran proclami sulla necessità di rovesciare la scuola come un calzino, di dar vita a finanziamenti straordinari (alla faccia dei problemi economici del Governo per far quadrare la manovra), e così via sulla strada del gigantismo progettuale. Il tutto raccontato da un signore i cui figli vanno a scuola all’estero perché la moglie non si fida del nostro sistema scolastico. Mi scopro all’antica se osservo che un anno di educazione civica nella classi avrebbe aiutato maggiormente i nostri ragazzi a comprendere che l’ambiente si tutela più di una festa di piazza? Non potrà accadere solo perché l’onorevole ministro ha appena stabilito di rinviare di un anno la reintroduzione dell’insegnamento di questa materia, così importante in un Paese a digiuno di etica e morale pubblica. E, sempre a proposito di civismo e tutela dei deboli, l’onorevole ministro si è posto il problema, tra un’intervista e l’altra, che quest’anno, solo nel Nostro Posto, mancano quasi 13mila insegnanti di sostegno e che quindi decine di migliaia di bambini e ragazzi campani con difficoltà psico-fisiche saranno abbandonati a loro stessi? Quanto alla risorse per migliorare la nostra scuola, che lui vuole racimolare con trovate fantasiose, faccio notare al ministro che il Miur sta addirittura facendo peggio del “nostro” Vincenzo De Luca (ultimo in Europa nella classifica delle Regioni per spesa). I dati dell’Igrue, organismo dello stesso Governo, certificano che al 30 giugno 2019, la spesa del Pon per scuola, ricerca e innovazione (il programmi nazionale del Miur per investimenti nella scuola e l’università) è ferma tra il 13,5 e il 20% della dotazione. Insomma, prima della pubblicità, ci sono tante cose da fare per dare risposte utili agli italiani di domani. Specie qui al Sud.