Gli uomini deboli passano ma le idee forti rimangono
Dice un antico proverbio popolare che "due galli in uno stesso pollaio prima o poi si beccano". L'adagio - ci sembra - vale più delle sofisticate analisi che abbiamo avuto di leggere in questi giorni a spiegare le motivazioni che sono all'origine della rottura tra Matteo Renzi e Carlo Calenda che ha fatto registrare il fallimento dell'idea di un partito unico tra Italia viva e Azione. La realtà è che sia Renzi sia Calenda non tollerano la convivenza con un altro leader con il quale avrebbero dovuto condividere la leadership di uno stesso partito. L'accordo che ha dato luogo al cosiddetto "Terzo Polo" nacque in tutta fretta, alla vigilia delle elezioni dello scorso 25 settembre per ragioni meramente opportunistiche ma come i fatti hanno chiaramente dimostrato era del tutto illusorio pensa che quell'alleanza potesse avere un futuro. L'esperienza insegna, dunque, che due "prime donne" non posso stare insieme e quella che, con la fusione si voleva operare altro non era che una forzatura. Tutto qui e le accuse che ora Renzi e Calenda si rimbalzano nascono da questa che potremmo definire una assoluta "incompatibilità di carattere" Senza questa "incompatibilità" le accuse non sarebbero state. Anzi. Ora, tuttavia, il problema più importante ci sembra un altro e prescinde dalle vicende personali dei due leader che hanno entrambi rivelati, in questa circostanza, la loro sostanziale debolezza. Renzi e Calenda si proponevano, stando a quel che affermavano, di dar vita ad una forza liberal-democratica che doveva frapporsi tra la destra e la sinistra (il centro latita in entrambi gli schieramenti). Ora è però assolutamente indispensabile che Renzi e Calenda non trascinino con loro anche la liberaldemocrazia e che si tenga ben fermo il principio secondo cui gli uomini passano, ma non le idee. Soprattutto quando si tratta di uomini deboli e di idee forti. Di un partito che incarni le idee liberali e democratiche c'è certamente bisogno e non possono certo essere le dispute in verità piuttosto mediocri, quando non addirittura volgari (vero Calenda?) come quelle di questi giorni tra il leader di Azione è quello di Italia viva ad avere come conseguenza di impedirne la formazione. Si era chiaramente avuto sentore, nei giorni scorsi, che uomini di buona volontà, e dotati di indubbia cultura politica, stessero lavorando per dar vita ad un partito che si muovesse in questa direzione. Non vorremmo che quanto è accaduto tra Renzi e Calenda li dissuadessero dal portare avanti il progetto nel quale si sono impegnati. Sarebbe questo infatti il danno maggiore provocato dall’indecorosa rissa alla quale hanno dato vita i due personaggi dei quali abbiamo sin qui parlato anche perché – sia detto in tutta franchezza - della loro vicenda personale crediamo che agli italiani possa interessare molto relativamente.