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Gradoni di Chiaia: pregi e difetti del sampietrino

Opinionista: 

Mancano pochi giorni all’avvio del restyling del manto stradale dei Gradoni di Chiaia, che porterà alla chiusura della storica strada napoletana per almeno due mesi. Una petizione di residenti e commercianti per dismettere almeno in parte l’utilizzo dei sampietrini e sostituirli con l’asfalto, rivolta alla sovrintendenza, pare non abbia trovato risposta. Le argomentazioni dei firmatari sono meritevoli di considerazione. L’epoca delle carrozze a cavalli è finita e il tratto previsto per il rifacimento del manto è ad alto scorrimento veicolare. I sampietrini, per l’impatto di pneumatici su un fondo non livellato, aumentano l’inquinamento acustico. La loro resistenza, quindi la durata del rifacimento del manto e dei benefici conseguenti, è molto limitata. Al contrario, l’intervento di risistemazione dei sampietrini comporta una tempistica più lunga, se occorrono almeno sessanta giorni è anche perché non si ricorre all’asfalto. Con quest’ultimo, tra l’altro, non si registra la diminuzione di aderenza in presenza di temporali riscontrabile con i sampietrini. Inoltre, elemento di riflessione di primaria rilevanza, diminuisce il rischio di incidenti. A sostegno dei sampietrini vi sono argomentazioni centrate sull’importanza di custodire la memoria del passato, perpetuando la bellezza dell’antica capitale ottocentesca. Cosa dire? Il buonsenso vorrebbe che la salvaguardia di valori artistici e storici debba trovare un punto di raccordo con le esigenze di un mondo che cambia. Non vogliamo prendere partito in via pregiudiziale. Né disconoscere suggestione e fascino di una pavimentazione con i sampietrini. Si tratta di stabilire, caso per caso, se certe scelte siano compatibili con i loro costi economici e sociali. Se ‘sampietrino’, in certe strade trafficate, è sinonimo di degrado, di impossibilità oggettiva di tempestiva e costante manutenzione, è inutile continuare a coltivare aspirazioni impossibili da soddisfare. La bellezza non si concilia col degrado, né può essere ricercata a scapito della sicurezza dei cittadini. Se un po' di asfalto in più migliora la qualità del vivere, la ragione ci invita a non inseguire i sogni e pensare piuttosto all'avvenire dei nostri giovani. Anche perché le interazioni dell’uomo con l‘ambiente che lo circonda sono, di necessità, caratterizzate dal cambiamento. Bisogna, se mai, che le mutazioni non compromettano un rapporto armonioso con la natura, come accade con il climate change. Ma sui Gradoni di Chiaia, ossia sul caso di specie, lasciamo la parola agli esperti.