Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

È gran finale azzurro con la luna delle fragole

Opinionista: 

Squillino le trombe! Rullino i tamburi! In alto i “cuori azzurri” per i 5000 palloncini tricolori nei cieli del golfo, metafore dei tantissimi palloni insaccati nelle reti avversarie. Tutto sulle note del “refrain” di un inno d’amore della città per i suoi campioni: “Oje vita, oje vita mia, oje core ‘e chistu core...”, i cui versi campeggiano nei vicoli di tutta Napoli per cantarli. L’odierna festa clou per la conquista del terzo scudetto, iniziata già molti mesi fa, durata quanto nessun altro club è mai riuscito a fare di simile, ci riserverà di tutto e di più. Un po’ delle giostre aragonesi, molto delle feste barocche, del pittoresco ‘600, tanto dell’originaria folle allegria della Piedigrotta. Una storia, sempre contemporanea e mai ripetitiva, che solo questo popolo sa apparecchiare e favorire con le sue “feste a sorpresa” e da sorpresa. Come anche quella della coproduzione, annunciata ai “supplementari”, tra la Società Calcio Napoli e la Regione Campania, potremmo dire sotto le sigle della “DelaDeluc”, di due personaggi, De Laurentiis e De Luca. Cui piace stupire e non dispiace “lisciare il pelo” al popolo senza però darlo a capire perché, alla distanza, è importante capirlo e coglierne i frutti. Un annuncio di per sé da effetti speciali. Anche se tardivo rispetto a un evento da mesi risaputo, giova subito però ricordare che gli elementi positivi di questo evento sono tali e tanti da non doversi chiedere altro, dopo quanto visto e pensare solo a godersi lo spettacolo. Questa conquista ha battuto ogni primato, dentro e fuori del campo, da meritarsi il titolo mondiale di un successo “senza frontiere” per le qualità umane, calcistiche, comportamentali degli azzurri, la serietà della società, l’affetto di un pubblico senza eguali. Oggi gli occhi del mondo sono tutti puntati su Napoli, sulla “città spettacolare”, su come saprà arricchire l’evento con divertenti scenette, originali battute e fantastiche coreografie. Siamo in una vera, autentica festa di un popolo unico, dotato di un entusiasmo spontaneo, di fantasia e di creativa giovialità. Imbattibile negli addobbi, in questa circostanza, per le “ondine di stoffa azzurra” danzanti tra balconi e finestre. In attesa ora che sociologi, studiosi di “flussi e riflussi, di corsi e ricorsi, di nessi e connessi” ci diano le loro interpretazioni (più balzane) su quanto si è visto e si vedrà, c’è una sola verità per spiegare un grande, collettivo sentimento popolare: l’amore incondizionato per la tradizione, in cui il calcio svetta come un valore da trasmettere. Per dirla tutta, solo qui, da più di qualche settimana, si è potuto assistere in piazza dei Martiri, dalle 9 del mattino alle 19,30, a un lungo disciplinato serpentone umano diretto al salone della Tim. Dove la Coppa dello scudetto è stata in mostra apposta per chiunque mirasse alla notorietà di nicchia con un “selfieamarcord” davanti a quel trofeo. Una scelta coraggiosa e di notevole riguardo verso i tifosi, seguita, minuto per minuto, dallo staff della comunicazione Tim, da Carmine Ciniglia e Marco Sanza, con un bilancio esaltante finale di decine di migliaia di “selfisti”. Oltre a tutto ciò, molto significativo il gran finale del presidente De Laurentiis, che ha rilanciato la vecchia proposta di poter ottenere la concessione del Maradona per 99 anni e farne così uno stadio stellare, all’avanguardia. Il discorso di “Dela” è molto chiaro su ciò che intende fare, altrettanto, di rimando, quello del sindaco Manfredi, cui, come amministratore, sta molto a cuore un piano poliennale di certezze. Ora bisogna soltanto trarne le conclusioni, sapendo che la fruizione di questi impianti non può più limitarsi solo ai match domenicali ma va articolata in sette giorni su sette, con un’ampia offerta di servizi. Per tornare alla festa, a Napoli ci sono tante lune famose: luna chiara, luna caprese, luna curtese, luna lu’, luna nova, luna rossa: lo scudetto ce ne ha fatto scoprire un’altra, molto suggestiva, che sorgerà nella odierna notte azzurra. Si chiama “luna delle fragole” è rosa e auspica secondo le letture astrali: cambiamento e rinascita. Il meglio che si possa augurare a questa città.