Guerra asimmetrica IV I mandanti dello scoop
Dunque, avevo ragione. La mostruosa dif-fusione di quella foto con il corpicino esanime dello sventurato piccolo Aylan non era un banale scoop. La giornalista turca non poteva non sapere che il padre del bambino aveva dichiarato: “E stata tutta colpa mia”. Frase che e diventata chiara dopo la denunzia sporta dalla zia della povera vittima. Il signor Kurdi, dopo aver acquistato nel negozio di una console francese di Bodrum il canotto e i salvagente, ha preso il mare in stato di completa ubriachezza, provocando la morte di sua moglie, dei suoi tre figli e di altre persone. Ma no, la colpa era dell’Europa! I buo-nisti non sanno pro-prio scegliere i propri simboli: anche per la ridicola sfilata di Parigi, fra le migliaia di persone massacrate dagli islamici, scelsero i redattori di una rivi-sta sicuramente bla-sfema non soltanto per i macellai del califfato. La scoop e servito: migliaia di musulmani hanno passato senza controlli le frontiere della Macedonia, della Serbia, dell’Ungheria, dell’Austria e, infine, della Baviera. Austriaci e tedeschi, che avevano dato del nazista a Orban perché voleva operare quei controlli, hanno fatto velocemente marcia indietro. Mentre le colonne in marcia attraversavano Germania e Danimarca per dividersi fra i vari paesi scandinavi che accettano ciascuno una diversa nazionalita di rifugiati, la Merkel scopriva che gli arrivi erano troppi e richiudeva la frontiera che aveva con orgogliosa sicurezza (ricordate la prosa di Armando Diaz?) aperto il giorno prima in deroga a Schengen. La Führerin ha fatto una figuraccia che neanche Petrusi-niéllo ci sarebbe riuscito. A proposito del quale Petrusiniéllo (che potremmo, dopo la dispendiosa trasferta tennistica, rinomi-nare, deamicisiana-mente, "il maestrino dalla Pennetta d’oro“), io credo che, con il suo stomaco da struzzo, digerira senza problemi la retromarcia dalla svolta che aveva tanto apprezzata. L’Europa (e cioe l’egemone Germania) ha riconosciuto di non saper difendere i suoi confini. Un’incapacita che, sinora, caratterizzava soltanto l’Italia (e la Grecia ormai anche formalmente suddita di Berlino). Ma chi c’e dietro l’attacco ai confini d’Europa? Innanzitutto il fondamentalismo islamico. Con questo termine non voglio indicare soltanto i terroristi di al Qaida e i tagliagole dell’Isis, bensi movimenti ben piu vasti ed influenti nel mondo sunnita, come il wahabismo e la Fratellanza musulmana. I Wahabiti nacquero all’inizio dell‘800 come setta estremista e sanguinaria. Repressi dai sultani turchi, fu-rono portati al potere in Arabia dagli inglesi dopo la prima guerra mondiale. Tuttora la famiglia di Ibn Saud regna sull’Arabia e controlla in diversa maniera i fondamentalismi africani, soprattutto con la fondazione, in numerosi stati, di universita islamiche d’ispirazione wahabita. Recentissimo e l’intervento militare saudita in Kuweit, contro la fazione sunnita. I proventi del petrolio consentono poderosi investimenti anche nel sistema mediatico in-ternazionale. Agli in-genui, ma solo a loro, potra sembrare strano che l’Arabia Saudita sia uno dei piu stretti alleati degli Usa. La Fratellanza musulmana, fondata nel 1928 da Hasan al- Bannā’ a Ismailia, si e diffusa enormemente prima in Egitto e poi nel resto del mondo araboislamico. Re-pressa da Nasser, si e sempre scontrata con i regimi militari egiziani (furono suoi sicari a uccidere Sadat); l’America obaniana, sempre miope, osanno la primavera araba con cui la Fratellanza scaccio Mubarak. Fortuna che al - Sissi ha rimesso le cose a posto mettendo fuori legge i Fratelli. Il Qatar, pero, so-stiene a spada tratta quest’organizzazione, che controlla immensi capitali con una serie di banche islamiche in Europa ed e massicciamente inserita nelle Universita e nelle istituzioni culturali dei principali stati europei. Anche il Qatar e amico degli Usa, come la Turchia. Quella Turchia che ha diffuso la foto e che e, con la Libia (dove a Sirte gli as-sassini nigeriani di Boko Haram hanno raggiunto i tagliagole dell’Isis), la principale base di lancio degli invasori. Dovunque ci gi-riamo, dunque, tro-viamo gli Usa, i cui governanti sostengono che ‟L’Europa dovrebbe fare di piu.“. Ancora una volta, gli ingenui potrebbero meravi-gliarsi. Dovremo, allora, tornare sull’argomento, appena le eventuali emergenze della cronaca ce lo consentiranno. Di-remo, allora, poiché Petrusiniéllo e i suoi sembrano ignorarla, della differenza fra richiedenti asilo e migranti clandestini. A presto.