I grandi sogni azzurri di ogni nostra estate
Un amico di professione creativo mi ha chiesto se fosse il caso di produrre magliette del Napoli, tutte rigorosamente legate ai campioni di cui si è semplicemente parlato, quelli che in questi anni sembravano già pronti, sul traguardo d’arrivo, in cerca di una casa a Posillipo, con il contratto già firmato che non sono poi mai arrivati. Succede, ormai, così da tempo. La campagna acquisti viene lanciata con grandi nomi. Tutto sembra possibile, definibile, praticamente chiuso ma poi, alla fine, sorge qualche problema, la cifra proposta è troppo bassa, il giocatore ha qualche incertezza, la famiglia non gradisce, insomma, non succede niente, con grande, comprensibile rammarico del popolo azzurro. De Maria, ad esempio, era un affare fatto, come, quest’ anno, James Rodriguez, per non parlare di Icardi e dei buoni uffici di De Laurentiis con la moglie manager Wanda Nara (cui, sembra, la Filmauro avesse addirittura offerto una parte importante nel cinepanettone di Natale ), così come sembravano vicini i grandi ritorni di Cavani, Quagliarella e di qualche altro vecchio cuore azzurro. Bufale. Costruite ad arte per illudere la piazza, mentre qualche robusto addio va servito in tavola ogni anno (vedi Higuaìn, vedi, lo scorso anno, il duo Sarri, Jorginho, vedi Hamsik, vedi ora Albiol, Diawara, Rog, Inglese, Verdi, Hysaj, Mario Rui e, magari, se arriva l’offerta giusta, anche uno dei leader della troupe di Ancelotti) perché la cassa va rimpinguata, perché di denaro supplementare, rispetto a quello che già arriva dalle tv, dagli stadi, dai diritti Champions, etc. etc. c’è sempre bisogno, non si capisce esattamente perché. Ma il presidente, da ottimo amministratore, conosce perfettamente le sue strategie e i suoi obiettivi. Ho consigliato, quindi, al mio amico creativo di procedere. La sfilata delle maglie, oggetto dei grandi desideri mancati, resta in fondo quella galleria dei sogni che è rimasta, da anni, l’ultima gomena del popolo azzurro. Avrebbe, probabilmente, un certo successo. Diverrebbe, un po', come giocare sul computer, dove puoi acquistare chi vuoi tu, dove puoi mettere in campo la formazione che desideri, dove i ragazzi possono costruire, almeno lì, quel Napoli delle meraviglie che accompagna, a parole, tutte le stagioni del calciomercato. Sognando, magari, di vincere la Champions, per ritrovarti, inopinatamente, a perdere col Benevento.