Incendi, ideologia, pandemia
Cari amici lettori, l’ordine in cui ho sistemato le tre parole del titolo, descrittive dell’intera attualità, non è casuale. Si parte dall’incendio della cattedrale di Nantes, che non è casuale, come casuale come casuale non fu l’incendio di Notre Dame né l’uccisione del sacerdote in Normandia. Si passa attraverso l’ideologia, che favorisce la diffusione del terrorismo anticristiano (e antisemita) e si arriva all’ideologia vaccino-pandemica. L’odio dei musulmani verso il cristianesimo e la nostra civiltà, che su quello si fonda, è evidenziato dal fortissimo simbolismo dell’incendio delle cattedrali, che esalta la continua profanazione delle chiese. Cosa, meglio delle cattedrali, simboleggia la presenza del cristianesimo nelle nostre città? Ricordate? In Italia avvenne a Norcia: il tempio di San Benedetto scomparve per un sisma selettivo che ne lasciò in piedi soltanto la facciata. In quel caso non fu la mano dell’uomo a operare lo scempio, ma la Provvidenza, con la mano della Natura. Venne raffigurata una Chiesa ridotta alla facciata, senza più contenuto. Più frequentemente, la mano dell’uomo arriva lontano, spinta dall’ideologia. quella islamica, nel caso delle cattedrali e dei sacerdoti, quella globalista, contro monumenti anche laici che rappresentano la storia della nostra civiltà. I vocabolari sono mutilati e rappezzati, i libri e persino i film vengono ritradotti, per adeguarsi alla neo lingua, o destinati al dimenticatoio, se non ancora al rogo descritto da Ray Bradbury e da François Truffaut. Il fuoco, sempre il fuoco. Simbolo da sempre, dell’inferno, dell’odio, del male. Gli odiatori di basso rango bruciano bandiere e altri simboli di basso livello nelle piazze, non potendo, per ora, bruciare carne e ossa delle persone che odiano sol perché non condividono la loro ideologia. Il fuoco, tuttavia, ha una duplice e opposta valenza. Lo si vede chiaramente nel mito di Prometeo, nel quale è elemento centrale del conflitto fra l’umanità e la divinità, bene fondamentale ma, al tempo stesso, fonte di tutti i mali liberati da Pandora. Il fuoco di Prometeo è, in certo qual modo, paragonabile al pomo della Genesi, che determina, per la presunzione umana, la rottura del rapporto privilegiato con la divinità e con la natura. Torniamo, così, al vizietto dell’uomo senza Dio: voler creare ad ogni costo. Non le creazioni dell’uomo di fede, come le cattedrali, ma quelle che, ad onta di qualche apparenza, sono male alo stato puro. Pensate a qualche facile esempio, come il cemento e la plastica, da cui traggono origine rispettivamente gli immobili e i mobili della società contemporanea. Il primo ci ha portato, da ultimo, il ponte di Genova e tutti quelli che ancora non sono crollati. La seconda uccide la vita nei mari e costringe i gabbiani a fuggire nelle città. C’è di peggio, per quanto possa sembrare impossibile. L’uomo creatore si cimenta anche nell’infinitamente piccolo e, anche il quel campo, la sua azione non è ispirata da Dio, bensì da Satana. Non c’è dubbio che la scienza lavori, oltre che per la guerra atomica, per quella batteriologica. Atomi e cellule fanno parte della creazione, non sono di per sé bene né male. L’uomo, però, ha piegato entrambi al proprio servizio e ne ha fatto strumenti di morte: bombe e pandemie. Io non ho fede sufficiente per le fake news dei media di sistema, che vogliono farci credere alla colpevolezza dei pipistrelli venduti al mercato. Sono tanti, ormai, gli scienziati onesti che spiegano come il Covid-19 possa essere, e probabilmente sia, stato creato dall’uomo in laboratorio, come tanti altri strumenti di morte da quasi un secolo in qua. Sono tante le fonti che indicano il virus come lo strumento prescelto per eliminare una parte dell’umanità. Molte sono fonti ufficiali che non possono essere tacciate di falsa propaganda antisistema. Vogliamo, per un momento, dimenticare le verità ufficiali e dipingere uno scenario che spieghi quello che è avvenuto e quello che potrebbe accadere? Immaginiamo per un momento che il virus sia uscito da Wuhan non per negligenza ma in esecuzione di un piano prestabilito. Questo spiegherebbe perché la maggior parte dei governi, nel mondo, con l’eccezione di pochi meno vicini all’ideologia dominante, non abbia adottato misure serie per contrastare il contagio, preferendo invece alcuni, i peggiori, ridurre la libertà dei singoli. Spiegherebbe anche tanti altri fatterelli sui quali sorvoliamo per necessità di spazio. L’ideologia globalista è alla base di quella dell’accoglienza. Quale strumento migliore per distruggere usi, costumi e civiltà sia degli indigeni sia dei migranti? Riuscite a immaginare qualche altra spiegazione al folle comportamento del nostro governo che sbarca e poi lascia scappare dalla quarantena decine e decine di africani infetti, facendo nascere nuovi focolai di un’epidemia che rischiava di scomparire? Io sono spaventato dall’insistenza delle fonti governative sulla seconda ondata autunnale. Solo volontà di mantenere stretto un potere esagerato o consapevolezza della previsione, nel piano mondiale, di una nuova ondata da produrre in autunno? Nella seconda ipotesi, la pandemia ci sarà, perché “vuolsi così colà dove si puote”. Sarà in qualche modo prodotto qualcosa che chiameranno vaccino e proveranno a imporre all’umanità intera per attuare la totale sottomissione prevista nelle distopie di Huxley e Orwell. Pura immaginazione? Lo spero tantissimo, ma non ne sono per nulla sicuro. Meglio fare attenzione ai segni che emergeranno nel prossimo futuro e pensare al modo migliore per difenderci e resistere.