Informazione: dove vedono e dove cecano
Cari amici lettori, voi sapete come io non abbia grande stima per il sistema mediatico. Questo sistema è un pilastro della società moderna e, in particolare, della cosiddetta civiltà globale. Non esistono più le tranquille cittadine nelle quali gli esseri umani vivevano tranquilli e sereni perché ignari dei mali che imperversavano altrove. L’eccesso d’informazione è di per sé un male, poiché frastorna l’uomo e ostacola l’acquisizione delle notizie che ciascuno ritiene più interessanti. Per questo io avevo preso l’abitudine di consultare Televideo, ove era possibile scegliere fra le varie notizie; ma da qualche mese a questa parte il servizio è stato talmente modificato da diventare inservibile. Nell’ultima settimana i bombardamenti a tappeto del Covid, molto simili a quelli americani del tempo d guerra, sono stati affiancati dalle esplosioni per la buonanima di Maradona, simili piuttosto agli attentati jihadisti. Non riesco a sopportare queste, come quelli mi avevano precluso l’ascolto dei telegiornali e la lettura di molte pagine iniziali dei quotidiani. Non discuto che il Pibe de oro fosse un calciatore eccezionale, l’idolo dei tifosi: non sopporto, però, l’elevazione che molti ne hanno fatto da idolo a vero dio. Io vorrei, invece, notizia dei nostri marinai trattenuti in Cirenaica. La sorte di questi onesti lavoratori non sembra stare per nulla a cuore dei nostri sgovernanti: certo, se avessero dedicato a quest’argomento la decima parte del tempo impiegato per interessarsi delle indagini sulla morte di Regeni, forse oggi il caso sarebbe felicemente risolto. Ma tant’è: i sequestrati di Bengasi non facevano politica, cercavano invece di prendere pesci e sbarcare il lunario e perciò, non essendo in missione per conto di docenti musulmani inglesi, non meritano l’interessamento di Conte, di Di Maio e della nostra magistratura. In più, non essendo in procinto di convertirsi all’Islam, non meriteranno, al loro sperato rientro, l’accoglienza trionfale che fu tributata a una certa signorina in chador. Il numero dei sintomatici, degli asintomatici, dei ricoverati in terapia intensiva e dei morti nel Tibet, in Uruguay o in Lussemburgo non suscita in me nessuna curiosità. Se proprio dovessi addottorarmi sui morti nel mondo, preferirei aver notizie delle guerre in corso nello Yemen, nel Nagorno Karabakh, in Siria, in Afghanistan e nelle tante altre parti del mondo ove si muore ammazzati nella totale indifferenza dei media. Se accendessi la televisione, dovrei dilettarmi (si fa per dire) con una delle innumerevoli trasmissioni trash, dei ricordi di qualche “famoso” che non avevo mai sentito nominare o, peggio, degli appelli dei tremila esperti di Conte contro le fake news. News che, spesso, sono molto più vere di quei pareri destinati a cambiare dalla sera alla mattina, come quelli dei vari signori che avrebbero dovuto dirigere la sanità calabrese. Io, invece, sarei più interessato a seguire la vicenda della scorta assegnata al capo del governo, pagata con i nostri soldi e destinata a impedire che le “Iene” chiedessero alla sua donna notizie sul padre di lei. Si, quel signore che intascò i soldi delle tasse di soggiorno e della cui punibilità oggi si discute perché il compagno della figlia ha infilato in una dei mille decreti una normettina che depenalizza, guarda caso, proprio quel delitto. Mah, in un paese civile e democratico i telegiornali si dovrebbero aprire con queste notizie e non con quelle che ci propinano a valanga. Purtroppo, se il nostro è un paese civile e democratico, amici lettori, io non sono un sovranista fascista razzista, islamofobo, omofobo e maschilista, bensì un marziano appena sbarcato dall’Ufo e quindi incapace di comprendere questo bizzarro mondo. Credo, però, che il numero dei marziani stia rapidamente crescendo in questo paese, altrimenti il sistema mediatico sarebbe molto più tranquillo e tornerebbe dall’attuale terrorismo a un più gentile indottrinamento. Come sapete, siamo agli arresti di rigore, come i detenuti di un tempo che, per punizione, venivano rinchiusi in celle sotterranee aerate da una piccola fessura nel soffitto. L’unica cosa che possiamo fare è trasformare le celle in nidi di mitragliatrici per resistere, resistere, resistere! L’ho già scritto altra volta, ma mi piace ripeterlo: non praevalebunt! Nemmeno il papa argentino, che pensa a cambiare i riti e le preghiere, ma non a difendere i cristiani perseguitati nel mondo e le celebrazioni dalla nascita del Bambino, vietate, a quanto pare, nel nostro e in altri paesi cristiani, può cancellare queste parole del Figlio di Dio. Quello vero, che non giocava a pallone, non sniffava e non frequentava la camorra.