La mortificante politica degli Esteri
Il fatto che il ministro degli Esteri Gentiloni alzi i toni della polemica con i governanti egiziani, gonfiando i gelatinosi bicipiti ed inturgidendo le natiche come un lottatore di Olimpia, costituisce un nuovo elemento di mortificazione per il nostro Paese. La questione del nostro studente Regeni, ucciso in Egitto in circostanze poco chiare, dovrebbe essere approfondita come tante altre di nostri giovani od anziani concittadini che si sono recati in territori stranieri e pericolosi con ruoli vari di volontari, cooperatori, coordinatori di Onlus o di Associazioni. In genere favorevoli ai palestinesi, ai guerriglieri musulmani delle varie componenti estremiste di un islamismo che, per univoca proclamazione coranica, per sua natura intrinseca, non può essere possibilista verso l’infedele, le donne o chi voglia passare a religioni più tolleranti e complesse. Ma anche volendo assumere un atteggiamento indulgente, nei confronti di questa tipologia di interventisti che si gettano in imprese titaniche e che si fanno ammazzare per giocare alla guerra od agli agenti segreti (o che si fanno prendere in ostaggio con gravi costi per la comunità nazionale), viene da chiedersi perché il governo di Renzi non faccia la voce grossa e non applichi rappresaglie a danno dell’India. Questa, da anni, tiene in ostaggio due rappresentanti onorevoli dello Stato, strizzando nei pugni le gonadi della nostra povera Italia che ulula al vento. Parlo, come intuitivo, dei due marò che vengono vessati da un Paese del Terzo Mondo che in Italia ha centinaia di migliaia di mungitori di vacche e di bufale che fanno il proprio dovere nella Bassa Padana ed a Mondragone ma non risultano, come comunità, particolarmente contriti per il comportamento dell’India da cui provengono e dove, di norma, tiravano la cinghia per le stesse prestazioni contadine. Come è possibile che le varie componenti delle nostre opposizioni non alzino, a loro volta, la voce contro un Governo di imbelli, di belle signorine - ministro con i genitori od i “compagni” sospetti, di gay lobbisti e narcisi (che pretendono la galera per legge se uno da del “finocchio” al contendente per il semaforo rosso e l’indulgenza se gli molla sul grugno un “bastardo di m…da”) , che assume l’atteggiamento terrifico (sempre il Governo) nei confronti di una Nazione amica dell’Occidente (l’Egitto); che, peraltro, caso unico, insieme alla Tunisia, al Marocco ed alla Siria, combatte il terrorismo islamico endogeno ed allogeno con qualche convinzione e successo?