La politica e i sindaci tra Napoli e Benevento
Gentile Direttore, ogni mattina compro (mi piace sempre l’edizione “ cartacea”) e leggo i maggiori quotidiani cittadini e quelli nazionali con ricca cronaca regionale. A seconda dello stato d’animo, a volte mi arrabbio per le stupidate riportate e riferite al continuo "sproloquio" di tanti improvvisati politici, altre volte, invece, mi diverto e sorrido, sempre per le sciocchezze che non mancano mai, specie ora che sono imminenti le elezioni comunali. Questo "esercizio" serve anche a scacciare la paura o la tristezza per le martellanti notizie riferite alla "peste" del terzo millennio, il famigerato Covid-19. Napoli, ovviamente, è in prima linea, perché si vota e, come al solito, le elezioni amministrative in una Metropoli trascendono l'ambito locale, per "trasferirsi" a quello nazionale. Una volta la nostra città era per accezione unanime “capitale della cultura”, dove trovavano ispirazione i più grandi letterati, fin dal '300 con Petrarca e Boccaccio (che addirittura si cimentò a scrivere "in napoletano”), per attraversare il '700 con Johan Wolfang Goethe, che definì Napoli "il luogo più meraviglioso del mondo", per andare nell'800 con il sommo Giacomo Leopardi, dove, a Torre del Greco scrisse la poesia, per me la più bella tra tutte le belle del suo patrimonio letterario, qual è "la Ginestra" , per "approdare" al XX secolo coc i letterati Giuseppe Marotta, Curzio Malaparte, Elsa Morante, Diego De Silva, arrivando sino ad oggi con Maurizio De Giovanni ed Elena Ferrante. Per non parlare della Musica, poi, con i grandi compositori musicali classici, come Cimarosa, Porpora, Scarlatti, Pergolesi, Paisiello, o gli autori della musica melodica, come Salvatore Di Giacomo, Ernesto Murolo, Libero Bovio, per finire al grande tenore Enrico Caruso ed il grande direttore d'orchestra Riccardo Muti. Trascuro, per brevità,tutti gli altri settori della vita pubblico-privata in cui primeggiava Napoli, anche nella politica, con tre Capi di Stato (De Nicola, Leone, Napolitano) e due presidenti del Consiglio (Leone, De Mita, quest'ultimo irpino, ma "inserito" nella realtà partenopea). Oggi, dopo anni di "oscurantismo", per bocca di improvvisati candidati a sindaco, Napoli dovrebbe ridiventare la "Capitale di una volta", attingendo alla sempiterna ed invocata “Società Civile”, che in gran parte è formata da persone che non vanno nemmeno a votare. Il tempo dedicato alle elezioni comunali a Napoli sono un’ottima tribuna di “apprendimento“ di sciocchezze varie e promesse ”da marinaio“ dei vari candidati, anche quelli a semplici consiglieri, di cui i nostri giovani possono far tesoro per non ripeterle l’esperienza che si forma sull'errore, se ben “digerita” dà molti frutti positivi). Giorni fa, però, sono andato oltre la lettura della cronaca e pagine politiche della nostra città. Il suo ottimo quotidiano, Direttore, dedica a Benevento, città a me cara, dove ho frequentato i miei anni liceali, per la vicinanza al mio paese d’origine Cervinara (20 km.), e dove ho collaborato all’Università con il prof. Felice Laudadio ben due intere pagine. Anche a Benevento si vota per le amministrative; il sindaco uscente, l’on. Clemente Mastella, già ministro della Giustizia e politico di lungo corso, si ripropone di nuovo, ed io credo che per la sua popolarità vincerà al primo turno. Mi lasciano perplesso, invece alcune vicende: il sindaco Mastella ha partecipato con una sua lista alle Regionali, appoggiando De Luca, espressione del Centrosinistra. La lista dell’on. Mastella ha preso la bellezza di più di centomila voti, facendo eleggere due consiglieri regionali, ottenendo, così, un assessorato di peso in Giunta. Alle elezioni comunali a Napoli si presenterà con una lista, sempre di appoggio al Centrosinistra che candida a sindaco l’ex ministro Gaetano Manfredi. Ebbene, a Benevento, il Pd, che è in coalizione con Mastella in Regione e per le elezioni comunali di Napoli, presenta un suo candidato, in contrapposizione proprio allo stesso Mastella. Ma la “chicca” che evidenzio è ancora più "esilarante": i 5 Stelle (pardon: i “Contiani", secondo l'ultima versione del Movimento) a Benevento appoggeranno il candidato del Pd, contro Mastella. Lascio, poi, a chi mi legge il commento di quanto affermato dal candidato a sindaco del Pd. Costui, felice, ovviamente, dell’appoggio dei Grillino-Contiani, ha affermato: “Si coalizzano così anche da noi le forze che a Napoli sostengono Gaetano Manfredi”. Ma il candidato Pd a sindaco di Benevento lo sa che tra le forze che sostengono Manfredi a Napoli c’è quella del sindaco uscente Mastella? Ignoranza o scivolone? In ogni caso, secondo chi legge, bisognerebbe ridere o piangere per tanta approssimazione?