La politica rimetta in moto Napoli e la Campania
Quasi mai i numeri mentono, e quelli delle ultime indagini restituiscono un quadro desolante di Napoli e della Campania, relegate in fondo alle classifiche per qualità della vita. Disoccupazione, dispersione scolastica a livelli di emergenza, povertà più che raddoppiata dall’inizio della pandemia, mancanza di sicurezza e di servizi essenziali degni di questo nome, camminano di pari passo con un sistema sanitario completamente inadeguato, con l’assenza di politiche sociali e di quelle orientate allo sviluppo e alla valorizzazione del nostro territorio, necessarie per renderlo attrattivo e spingere le imprese a investire qui da noi. Più volte abbiamo sottolineato l’urgenza, proprio sotto l’aspetto della creazione di nuove opportunità per il lavoro, di costruire le condizioni per invogliare le aziende a preferire il nostro posto ad un altro territorio. Finora, e non solo sul versante dell’occupazione, la nostra voce, come il nostro tentativo di interlocuzione con chi è adesso al governo della Regione, sono rimasti inascoltati. Peggio, facciamo i conti con un immobilismo inquietante, che rischia di condannare la terza città d’Italia, e l’intera Campania, a rimanere ulteriormente nel limbo in cui sono state precipitate. Ora più che mai, invece, ci sono le condizioni per ripartire, ridestare la Campania dal torpore, contrastare quella paralisi amministrativa che, come una cappa, opprime i nostri territori e li paralizza. Il pericolo che altrimenti corriamo è sotto gli occhi: perdere l’opportunità straordinaria che nasce, sia a livello nazionale che locale, dal Pnrr e dalla nuova programmazione europea. Per farlo, dal nostro lato del campo politico, occorre partire da una consapevolezza: riconoscere gli errori che sono stati fatti, per impedire che se ne commettano degli altri. I risultati delle ultime elezioni amministrative, al di là delle responsabilità organizzative, ci hanno consegnato la consapevolezza che la strada da percorrere non può essere quella di affidare in via esclusiva la guida del progetto di governo di una comunità alle energie che provengono dalla società civile. I fatti dimostrano che non sempre novità e voglia di fare sono in grado di tradursi in un salto di qualità dell’azione politica. È dunque partendo da questo dato di fatto che, con determinazione, dobbiamo avviare la nuova stagione e immaginare che l’impegno del centrodestra debba andare nella direzione di guidare, canalizzandole, le proposte e le idee che vengono dalla società, accompagnando la voglia di cambiamento con una visione strategica e progettuale. Insomma, bisogna che siano i partiti, rinnovandosi, a convogliare le energie che arrivano dal mondo civico, mettendole organicamente all’interno di una proposta politica di governo del territorio, e del Paese. Ed è questa la strada che Matteo Salvini ha scelto con la Lega, tracciando la linea da seguire, attraverso una serie di assemblee che partiranno prossimamente. Qui da noi, la prima che si terrà è quella regionale della Campania, organizzata dal nostro gruppo dirigente guidato dal segretario Valentino Grant, che terremo nei prossimi giorni con la partecipazione del nostro leader. Ancor di più sarà decisiva la Conferenza nazionale dell’11 e del 12 dicembre cui parteciperà una folta delegazione campana. La Lega, come sempre, si fa trovare pronta per affrontare le grandi sfide che aspettano il Paese e i singoli territori. Sfide che in Italia si chiamano ripartenza dopo la crisi innescata dalla pandemia, modernizzazione della pubblica amministrazione, sviluppo nel campo dell’occupazione e delle infrastrutture, messa a sistema dei fondi che provengono dal Pnrr e dalla nuova programmazione europea. A Napoli e in Campania, la sfida è prima di tutto quella di lavorare per ripartire sul serio, con i fatti e non con le parole, ed uscire dallo stato comatoso causato da decenni di immobilismo delle sinistre. L’obiettivo è chiaro: parlamentari, consiglieri regionali ma sopratutto amministratori locali, dirigenti e militanti di partito sono al lavoro insieme, per mettere a disposizione della Campania e del Paese il nostro straordinario patrimonio di idee, di proposte e di progetti. Partendo dall’esperienza di prossimità coi territori, le donne e gli uomini della Lega Campania lanciano la sfida di riconsegnare alla politica la funzione di guida delle nostre comunità. Abbiamo il coraggio di rivendicare il nostro ruolo e la determinazione a cambiare le cose. Sappiamo di poterlo fare per la limpidezza del nostro passato, la qualità dei nostri ingegni, il coraggio del nostro impegno, la serietà dei nostri obiettivi. Siamo certi che dai nostri lavori assembleari verranno fuori misure concrete e di spessore che - sicuramente raccolte dal governo nazionale (e ci auguriamo dalle amministrazioni locali indipendentemente dai colori politici) - possono servire alla ripartenza della regione. Non solo. Abbiamo sopratutto l’ambizione di tracciare una linea: restituire il primato alla politica. Quella buona e sana, che concepisce come un onore altissimo avere l’opportunità di mettersi al servizio dei cittadini. Quella che ha un patrimonio di esperienza da offrire, non un’indennità sostitutiva di uno stipendio da ricevere. Ce la faremo a far tornare grande il nostro posto? Io dico di sì.