La sfida per Bagnoli vale per tutto il Sud
Quella di mercoledì 6 aprile doveva essere ricordata come la “bella giornata” tanto invocata anche nel bellissimo libro “Ferito a morte” di Raffaele La Capria. Pure le previsioni meteo erano largamente favorevoli: parlavano di cielo appena velato o poco nuvoloso. Ma qualcuno ci ha pensato per tempo a “guastare il clima”. La presenza del Governo, con il premier Matteo Renzi e il sottosegretario Claudio De Vincenti, sarà ricordata anche per la città blindata, quasi in stato di assedio: cortei che hanno bloccato il traffico per ore, sassi e lacrimogeni, scontri con le forze dell’ordine. Quasi una “prova generale” di una guerriglia urbana per fortuna mal riuscita. *** Quello che resta. Tutto sommato, il bilancio del 6 aprile è incoraggiante. Dopo trent’anni di colpevole inerzia e “porto delle nebbie”, sul litorale di Bagnoli ritorna la luce per la bonifica “radicale”, il riassetto, la rigenerazione ambientale e produttiva. Ci sono 272 milioni di euro e tre anni di tempo per gare, appalti, lavori. La cabina di regia si è ora messa in moto e Renzi afferma che “il Sud riparte da qui”. Come dire: una sfida per Napoli e tutto il Mezzogiorno, n modello operativo valido per tutto il Paese. La garanzia sulla regolarità delle procedure è nella supervisione affidata a Raffaele Cantone. *** Chi rema contro. Il “grido di guerra” venne lanciato da tempo, con la dichiarazione di “Napoli Comune derenzizzato”. Sembrava una boutade. Invece prese avvio una dura contrapposizione che nella “bella giornata” del 6 aprile ha visto il sindaco de Magistris fuori dalla “cabina di regia”, due assessori (Fucito e Piscopo) confusi nei cortei (loro diranno “casualmente”). Lo stesso de Magistris che lancia una contro sfida un po’ tignosa: «Vedremo se davvero faranno la bonifica». Si augura che non ci riescano? A sua volta Renzi replica, quasi a dispetto: «Hanno derenzizzato Napoli? Allora vuol dire che ci verrò più spesso». E così ci è venuto subito dopo per Capodimonte e Pietrarsa (con il ministro Dario Franceschini a concludere gli stati generali del turismo). Ritornerà il 25 aprile per presentare il Patto pro-Campania. *** Confusione ministeriale. Nell’ambito dello scandalo petrolio e del comitato d’affari che ne è venuto fuori, si registra una lite tra il ministro della Difesa Roberta Pinotti e il suo sottosegretario Gioacchino Alfano, napoletano di Sant’Antonio Abate, riguardante l’acquisto di alcune Fregate (una volta piccole feluche, ora navi corazzate). Ancora non si sa, però, chi si è fregato queste Fregate. *** Petrolio amaro. La povera Federica Guidi (ora ex ministro dello Sviluppo ed ex moglie) parla al telefono con Gianluca Gemelli e sbotta: «Non sei più mio marito, ma solo il padre di nostro figlio. Non puoi trattarmi come una sguattera del Guatemala». Quanta più eleganza nella figura della “casalinga di Voghera” uscita, negli anni Sessanta, dalla arguta penna di Alberto Arbasino! *** Assalto a San Giacomo. Quasi al via la carica dei candidati per il 5 giugno: otto per fare il Sindaco, 44 le liste per un posto in Consiglio comunale, altrettante per le dieci Municipalità. E Bassolino? Il presidente della Regione De Luca liquida la vicenda con una domanda sarcastica e impietosa: problemi politici, i suoi, o prostatici? *** Panama papers uno. Più di 900 gli italiani che figurano nella lista dei “grandi evasori”. Finora nessun nome partenopeo. Ma il console di Panama a Napoli, Rogelio Chin Ho, nel suo ufficio di via Duomo, sta in guardia: non vuole essere preso in contropiede. *** Panama papers due. Lo scandalo adesso fa tremare anche la Fifa (Federazione internazionale di calcio). Nella lista spunta il nome del neo presidente Gianni Infantino (italiano naturalizzato svizzero). Ora qualcuno incomincia davvero ad avere fifa. *** Orgogliosa appartenenza. Per la prima volta Vincenzo Boccia nella sua città, a Salerno, in veste di presidente della Confindustria. Con Enzo De Luca parla dei tre miliardi di fondi europei che arriveranno in Campania entro il 2020. Ma per lui è soprattutto l’occasione per ribadire che Salerno è la sua città e che da lì gli fa piacere dire di sentirsi un cittadino europeo, di nazionalità italiana ma con una precisa identità campana. Europeo sì, ma del Sud.